Chiesa: ecco il manuale del perfetto politico cattolico

Pubblicato il 24 Settembre 2010 - 16:13 OLTRE 6 MESI FA

L'arcivescovo di Trieste Giampaolo Crepaldi

Arriva dall’arcivescovo di Trieste, Giampaolo Crepaldi, già segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, il ”manuale di comportamento” per la ”nuova generazione di cattolici impegnati”, per usare le parole di Papa Benedetto XVI. Il saggio (”Il cattolico in politica. Manuale per la ripresa”, edito da Cantagalli), in 235 pagine raccoglie e analizza i criteri che devono sostenere la vocazione del cristiano che si impegna oggi in politica e i contenuti che deve tenere presente per un’azione politica.

La pubblicazione, con la prefazione del cardinale e presidente della Cei Angelo Bagnasco, è articolata in due parti (la vocazione alla politica e i contenuti dell’agire politico) e propone anche molti esempi concreti.

Crepaldi non evita questioni calde, e tratta il tema della coerenza del politico che, pur divorziato, sostiene la famiglia fondata sul matrimonio con tanto di indicazione di voto. ”Tra un partito che contemplasse nel suo programma la difesa della famiglia fondata sul matrimonio e il cui segretario fosse separato dalla moglie – scrive l’arcivescovo – e un partito che contemplasse nel programma il riconoscimento delle coppie di fatto e il cui segretario fosse regolarmente sposato, la preferenza andrebbe al primo partito”.

Ancora, su scelte nel campo dell’etica, come aborto, eutanasia o coppie gay, il politico cattolico ”non può dare il proprio assenso”. Secondo Crepaldi, dopo gli anni Sessanta e Settanta, quelli della ”guerra culturale” verso la Chiesa, è arrivato oggi il tempo della ”ripresa” per la dottrina ecclesiastica in politica. Alla base del saggio c’è infatti un ragionamento politico a tutto tondo: secondo monsignor Crepaldi la politica, in senso qualitativo, è in un periodo di difficoltà valoriale ed etica. Ecco perchè la Chiesa in Italia ha tentato di offrire delle opportunità di un impegno specifico dei cattolici nelle scelte del vivere sociale.

Il saggio non vuole essere ”lettura di ritorno” – spiega lo stesso Crepaldi – nè al partito dei cattolici nè tanto meno al collateralismo. Crepaldi sottolinea che ”l’impegno del cattolico in politica richiede che egli sappia mettere a punto in modo corretto il tema della laicità, vale a dire della legittima autonomia della sfera politica da quella della religione”.

”Il mondo non è Dio – aggiunge – ma non è nemmeno da Dio indipendente. Il mondo come espressione diretta di Dio è integralismo. Il mondo totalmente indipendente da Dio è nichilismo. Il mondo contro Dio e’ il laicismo. Il mondo che non è Dio ma è in rapporto fondamentale con Lui – conclude – è la laicità”.