Il dossier del Giornale sulla Marcegaglia e la spiegazione di Feltri

Pubblicato il 9 Ottobre 2010 - 08:24 OLTRE 6 MESI FA

Una decina di articoli sul Gruppo Marcegaglia pubblicati dal 2008 in poi da Corriere della Sera, Repubblica, Espresso, Stampa, Unità e Fatto Quotidiano. E’ questo il dossier su Emma Marcegaglia annunciato venerdì e pubblicato oggi dal Giornale. (Per legerlo clicca qui).

Il direttore del quotidiano Alessandro Sallusti e il vicedirettore Nicola Porro sono indagati per violenza privata nei confronti della presidente di Confindustria contro cui, secondo la ricostruzione degli inquirenti, si stava preparando una campagna di stampa simile a quella condotta dal Giornale sulla vicenda dell’appartamento di Montecarlo.

Il dossier, scrive il direttore editoriale del quotidiano Vittorio Feltri, darà modo di ”constatare chi pesca nel torbido e chi, invece, si limita a registrare i fatti e soltanto quelli. Non noi eccelliamo nella specialità di sputtanare la gente, bensì alcuni colleghi convinti di essere vergini solo perchè non lavorano per i media della famiglia Berlusconi”.

”L’officina del dossier è molto efficiente e per ottimizzare gli impianti produce anche fango a gentile richiesta degli editori progressisti”, afferma Feltri nell’editoriale. ”I colleghi sofisticati scaricano su di noi i peccati commessi da loro: utilizzare materiale giudiziario relativo a procedimenti in corso, non conclusi, suscettibili di sviluppi prevedibili, al fine di porre in cattiva luce la signora Emma e i suoi cari”.

Sulla vicenda interviene anche Porro, che ribadisce: ”Mentre pronunciavo questa presunta minaccia, che è alla base delle mia perquisizione, di quella di Sallusti e del Giornale, ridevo. I segugi – scrive in un articolo – sono ‘minacciati’ sorridendo, e il resto sono giudizi privatissimi e personalissimi che molti milioni di italiani hanno ascoltato”.

La replica della Marcegaglia: ”Nessun dossier, nessun gossip, nessuna indiscrezione o minaccia può provocare come effetto che io modifichi, attenui o aggravi il mio giudizio sulla congiuntura, sul governo, sull’opposizione. Se qualcuno facesse queste pressioni, o se io ne avessi anche solo l’impressione, il mio dovere sarebbe reagire con fermezza, per rispetto del patto d’onore che ho stretto con i miei associati”.