Marcello Foa, “resto al mio posto” a dispetto del voto. La mossa per nominare i direttori

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Agosto 2018 - 14:45 OLTRE 6 MESI FA
Marcello Foa, "resto al mio posto" a dispetto del voto. La mossa per nominare i direttori

Marcello Foa, “resto al mio posto” a dispetto del voto. La mossa per nominare i direttori

ROMA – “Sono ancora in attesa di indicazioni dell’azionista e nel frattempo continuerò, nel pieno rispetto di leggi e regolamenti, a coordinare i lavori del cda come consigliere anziano”, ha dichiarato Marcello Foa, [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] dopo lo stop di ieri della commissione di Vigilanza che ha non ha approvato la sua nomina a presidente Rai.

“Oggi ho informato i miei colleghi del consiglio di amministrazione – sottolinea Foa in una nota – che sono ancora in attesa di indicazioni dell’azionista e che nel frattempo continuerò, nel pieno rispetto di leggi e regolamenti, a coordinare i lavori del cda come consigliere anziano, nell’esclusivo interesse del buon funzionamento della Rai”. “Voglio sottolineare – spiega ancora Foa – che in queste prime riunioni il clima all’interno del consiglio è stato ottimo, di confronto franco e leale con colleghi di grandissimo valore, e che lo spirito che ci unisce è quello di servizio per la più grande azienda culturale del Paese”.

Queste le dichiarazioni di Foa che lasciando viale Mazzini ha preferito non rilasciare ulteriori commenti. Perché la mossa, verosimilmente concordata con Salvini – il vero suo azionista – sembra orientata a forzare la mano nel cda per arrivare a prendere decisioni strategiche (per la Rai ma anche per i partiti, si intende) come la nomina dei direttori di rete e di testate. E’ quello che contestano le opposizioni, in particolare il Pd: Foa sta provando a scavalcare un Parlamento (la commissione di vigilanza Rai) che ha votato proprio contro la sua nomina a presidente. Illegittimamente, secondo il deputato dem Antonello Giacomelli, vice presidente della commissione di Vigilanza Rai.

“Se sono vere le dichiarazioni riportate dalle agenzie, il consigliere Foa non ha molto chiare le norme che regolano la Rai ed il servizio pubblico. Non è in alcun modo compito dell’azionista, da cui lui dice di continuare ad attendere indicazioni, entrare nel merito della elezione del presidente della Rai. Il governo indica l’amministratore delegato non il presidente. La legge attribuisce esclusivamente al cda il compito di nominare il presidente (che diventa tale solo con il voto di 2/3 della vigilanza) e non prevede alcun ruolo diretto dell’azionista. Come consigliere anziano il suo compito è quindi quello e solo quello di convocare il consiglio con un solo punto all’ordine del giorno: la presa d’atto della pronuncia negativa della vigilanza sul suo nome e la elezione di un nuovo presidente”, dice Giacomelli.

“È necessario che l’azienda abbia finalmente gli organi correttamente costituiti ed in grado di operare nella pienezza delle loro funzioni. E che si metta fine – conclude Giacomelli – a questa sorta di patetica ed incresciosa guerra al Parlamento, alle regole ed agli interessi del servizio pubblico”.