Fiat, ‘marcia dei 40 mila’. Fassino: a Mirafiori Berlinguer venne frainteso, forse volutamente

Pubblicato il 15 Ottobre 2010 - 12:54 OLTRE 6 MESI FA

Piero Fassino

Per Piero Fassino il Partito Comunista di Enrico Berlinguer non appoggiò l’occupazione degli operai della Fiat a Mirafiori nel 1980, bensì le parole del segretario del Pci furono fraintese, forse volutamente. Il responsabile “Esteri” del Pd “rilegge” la storia della ‘Marcia dei 40 mila” in un’intervista alla Stampa che vuole essere una risposta alla ricostruzione di quell’evento fatta sul quotidiano torinese da Cesare Annibaldi. Fassino nega che il Pci avesse esortato gli operai ad occupare e anzi dice: Berlinguer era convinto che l’occupazione a Mirafiori “andasse assolutamente contrastata perché esposta a rischi di ogni tipo”.

Racconta Fassino alla Stampa: “A Mirafiori, quando il delegato della Fim, Liberato Norcia, gli fa quella domanda a bruciapelo, Berlinguer risponde: ‘Noi staremo sempre politicamente e organizzativamente dalla parte dei lavoratori…’. Ma subito dopo aggiunge che ‘le forme di lotta bisogna deciderle tutti insieme e col sindacato’, e lui sapeva che il sindacato era contro l’occupazione. Sennoché, dopo, accadde qualcosa; che posso raccontare essendone stato testimone. Il pomeriggio, dopo che Enrico aveva parlato di Mirafiori, eravamo in tre, lui, Tatò e io, nella hall del Sitea, l’albergo dietro piazza San Carlo. A un certo punto Tatò va a controllare le agenzie e torna con un’Ansa: ‘Noi staremo sempre dalla parte dei lavoratori’, senza la restante parte della frase e con un titolo che accreditava un via libera di Berlinguer all’occupazione”.

“Ricordo – continua Fassino – che Enrico (Berlinguer, ndr) ebbe una smorfia sconcertata e disse ‘ma io non ho mai detto questo!’. In seguito soffrì molto per l’immagine che gli venne cucita addosso. L’Ansa, credo grazie a un lavoro di condizionamento e persuasione di Marco Benedetto, capo dell’ufficio stampa Fiat, aveva evidenziato una sola parte delle parole di Enrico. Quando riuscimmo a far arrivare le parole nella loro interezza, era tardi”.