Marco Bussetti: “Scuole non nascondano il presepe, è la nostra identità”
Pubblicato il 1 Dicembre 2018 - 12:16 OLTRE 6 MESI FA
ROMA – Crocifisso e presepe non siano nascosti dalle scuole per Natale. A chiederlo è Marco Bussetti, ministro dell’Istruzione, che intervistato dal Corriere della Sera ribadisce l’importanza dei valori della cultura italiana e cattolica. Per Bussetti è giusto difendere la nostra identità e le nostre tradizioni e non capisce come questi simboli possano dare fastidio in aula.
Nell’intervista il ministro Bussetti spiega: “Crocifisso e presepe sono simboli dei nostri valori, della nostra cultura, delle nostre tradizioni e della nostra identità. Non vedo che fastidio diano a scuola. Chi pensa che l’inclusione si faccia nascondendoli, è fuori strada”.
Parlando dell’alternanza scuola-lavoro, il ministro ha dichiarato: “L’alternanza c’è ed è un istituto fondamentale per la crescita dei nostri giovani. La riduzione delle ore obbligatorie non è stata decisa per fare risparmi ma per renderle più efficaci e aderenti al percorso di studio. Diciamo che abbiamo fatto una messa a punto”.
Per quanto riguarda l’esame di maturità invece, “potrà essere parte dell’esame orale come l’esperienza del quarto anno all’estero o il volontariato. Ma non ne può essere il centro: l’esame deve stabilire la preparazione complessiva dei cinque anni di scuola, compresa l’alternanza. Quella che invece non è più obbligatoria è la prova Invalsi, perché può essere ingiusta e fuorviante nel giudizio soprattutto per chi non è madrelingua”.
Sempre sulla maturità, il ministro spiega che può succedere di sostenerla per greco e latino insieme: “Versione, per esempio di latino, e tre domande di letteratura e cultura su uno scritto di greco già tradotto e con testo a fronte. Lo stesso per matematica e fisica. Per gli esami di stato ci saranno novità anche per i professori. Abbiamo le risorse per remunerare i presidenti di commissione degli esami di terza media: avranno un gettone equivalente a quello dei colleghi della maturità”.
L’anno prossimo nelle scuole mancheranno 100mila professori? “Vedremo – risponde Bussetti – quando ci sarà la norma su quota cento. Comunque è evidente che c’è un ricambio generazionale dei docenti, per questo entro il 2019 ci sarà il bando per il concorso ordinario”.