Caso Milanese, confermati i timori dei pm: nelle cassette niente di rilevante

Pubblicato il 3 Agosto 2011 - 13:08 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Non si sa se il sospetto degli inquirenti fosse vero, fatto sta che le cassette di sicurezza intestate a Marco Milanese non hanno rivelato niente sul caso delle tangenti in cui è implicato l’ex braccio destro di Tremonti. Dopo che la Camera, martedì, ha dato il via libera all’apertura delle cassette di sicurezza e dei tabulati telefonici di Milanese, mercoledì la Digos è andata ad aprire quelle cassette presso la sede di piazza San Fedele del Credito Artigiano. E cosa c’ha trovato? Nulla. Una cassetta di sicurezza è stata trovata vuota, la seconda conteneva un orologio antico, un braccialetto della figlia, un orologio swatch di 20 anni fa ed un certificato di garanzia per una fedina di brillantini da 1,48 carati datata maggio 2005.

Già prima di aprire le cassetteil sospetto degli inquirenti era che dentro a quelle cassette non si sarebbe trovato nulla di rilevante. E così è stato. C’è il forte dubbio che ciò che sarebbe potuto veramente servire alle indagini sia stato fatto sparire tanto tempo fa, ovvero già da metà dicembre del 2010, quando uscirono sui giornali le prime indiscrezioni su un’inchiesta a carico di Milanese.

D’altronde, che c’è aria di smobilitazione lo fa capire anche un episodio raccontato da Guido Ruotolo sulla ‘Stampa’: un camion, la settimana scorsa, è arrivato proprio in via di Campo Marzio 24 e ha portato via i mobili dell’appartamento “incriminato”. Un vero trasloco, ma di Tremonti o di Milanese?