Il Fatto: “L’ex Margherita ha ancora in cassa un tesoro di 20 mln”

Pubblicato il 2 Marzo 2012 - 14:05 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L’Assemblea federale dei Dl metterà in liquidazione l’ex partito della Margherita e dovrà decidere cosa fare di un tesoro di circa 20 milioni di euro rimasti in cassa. A fare la stima sono stati alcuni dirigenti considerando che nel bilancio 2010 la liquidità ammontava a 25 milioni 921 mila 198 euro. Secondo quanto riporta il Fatto Quotidiano, non sarebbero stati conteggiati i 13 milioni che l’ex tesoriere Luigi Lusi, indagato per appropriazione indebita,dovrebbe restitutire (lui si è detto disposto a restituirne 5).

Il Fatto parla ancora di un gruppo ristretto dei Dl costituito il 20 giugno nello studio di Francesco Rutelli a Palazzo Giustiniani, in cui ci sarebbero i pezzi da novanta del defunto partito. I nomi pubblicati sul quotidiano sono: “Rosy Bindi, Pierluigi Castagnetti, Paolo Gentiloni, Giuseppe Fioroni, Dario Franceschini, Enrico Letta, Donato Mosella”. Oltre agli attuali tesorieri pro-tempore Enzo Bianco e Ginapiero Bocci. Compito del gruppo, è scritto nel vernale della riunione del 28 riportato dal Fatto, è di “predisporre un’ipotesi di destinazione dei fondi residui della Margherita-Dl da sottoporre poi all’Assemblea federale, la quale dovrà essere convocata il prima possibile per comunicare i risultati della due diligence fatta dalla Kpmg sui conti del partito, approvare i bilanci e nominare il nuovo Tesoriere che dovrà farsi carico della fase di liquidazione dell’Associazione e per destinare i fondi residui”. E’ così che la Margherita cesserà di esistere non solo come partito ma anche come ente giuridico.

In molti si sono affrettati a dire che il patrimonio “dovrà essere restituito allo Stato”. Quasi a voler ribadire i nobili intenti e rifarsi una verginità politica. Ma non è detto che invece non vengano spartiti tra le varie Fondazioni, dai Democratici di Parisi ai Popolari di Castagnetti, fino all’Api di Rutelli. Si parla anche della costituzione di un “fondo di garanzia” per continuare a tenere in vita Europa. “Da 9 anni in edicola – scrive il Fatto – ha già ricevuto 27,7 milioni di contributi pubblici e non ha mai chiuso un bilancio in pareggio”.