Maria Elena Boschi, le unioni civili e l’amico gay morto…
Pubblicato il 28 Febbraio 2016 - 14:01 OLTRE 6 MESI FA
ROMA – Maria Elena Boschi parla della legge sulle unioni civili e spiega un retroscena: “Sicuramente ho sentito anche un impegno personale. Quando ho firmato mi sono venuti in mente amici ed amiche che avranno la possibilità di vivere più sereni. Per il mio amico che è morto e per il suo compagno purtroppo la legge è arrivata troppo tardi. Io dico che è una cosa grande per il nostro Paese”. Il ministro dei Rapporti col Parlamento ha parlato in un’intervista a Alessandra Longo per Repubblica.
“Rispettiamo statuto e regole. Il congresso è previsto nel 2017 e si farà nel 2017. Sarà la gente a scegliere tra chi è più bravo a lamentarsi e chi, come Renzi, sta dimostrando con i fatti la ripartenza”. Il ministro respinge così al mittente la richiesta della minoranza Pd di anticipare il congresso. L’apporto di pezzi di destra? “Trovo singolare – afferma Boschi – che Speranza, che non ha votato l’Italicum, si preoccupi di coalizioni e maggioranze ‘spurie'”. E a proposito dei voti dei verdianini sulle Unioni civili, “è ovvio – dice – in Parlamento servono voti e numeri”.
Sul ddl Cirinnà, afferma il ministro, “ho sentito anche un impegno personale. Quando ho firmato mi sono venuti in mente amici ed amiche che avranno la possibilità di vivere più sereni”. Riguardo al sofferto iter, Boschi osserva: “Sono un’ ottimista ma quando ci è mancato il sostegno dei 5Stelle cinque minuti prima di entrare in aula, dopo una telefonata di Di Maio, mi sono preoccupata molto. Quella era vecchia politica da vecchia Repubblica, a loro non interessava davvero il risultato. Ma il Pd non ha mollato e abbiamo trovato un altro accordo”.
Ora “stiamo preparando una legge molto complessa che non riguarda solo le adozioni per le coppie gay. C’è da mettere mano all’ intero impianto delle adozioni, aggiornarlo, rivederlo, semplificarlo, porsi il problema delle adozioni per i single. Con un unico faro: la tutela dei bambini”.