Maria Elena Boschi torna prima donna e la “vigilessa” Manzione deve traslocare

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Febbraio 2017 - 10:15 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Maria Elena Boschi torna prima donna e la “vigilessa” Manzione deve traslocare. Giochi di potere al femminile a Palazzo Chigi. Maria Elena Boschi, dopo un breve periodo di eclissamento seguito alla debacle del referendum, si riprende la scena direttamente da Palazzo Chigi dove è il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio targata Gentiloni. E da dove avrebbe vinto quella che La Stampa chiama la “guerra delle donne”, perché al ritorno dell’ex ministro più potente del governo Renzi corrisponde il trasloco di Antonella Manzione al Consiglio di Stato.

L’ex capo dei vigili di Firenze Manzione, assurta al rango di capo dell’ufficio legislativo di palazzo Chigi per chiamata diretta dello stesso Renzi, era soprannominata con malevolo sussiego la “vigilessa”. A sottolinearne il curriculum giuridico piuttosto scarno rispetto ad alti magistrati e grand commis. Godeva però della fiducia incondizionata di Renzi e  – stando alle cronache politiche –  non esitava a sfruttarne il filo diretto per prevalere nelle decisioni.

Era l’unica a tener testa alla Boschi, che adesso però si sarebbe presa la rivincita in due mosse: prima facendo promuovere a segretario generale Paolo Aquilanti, suo fidato collaboratore ministeriale, quindi sostituendo con un altro suo uomo, Roberto Cerreto, la Manzione all’ufficio legislativo.

La nomina va in porto (al Consiglio di Stato, ndr.), ma Manzione vuole rimanere a Palazzo Chigi, con lo status del magistrato «fuori ruolo», lasciandosi il Consiglio di Stato come sinecura per gli anni a venire. Renzi è disposto ad accontentarla, ma l’esito del referendum cambia lo scenario. Crolla il governo, arriva Gentiloni e Boschi non solo resta a galla, ma si riposiziona a Palazzo Chigi come sottosegretario alla presidenza. Manzione ha i giorni contati. E infatti trasloca. (Giuseppe Salvaggiulo, La Stampa)