Marina Berlusconi nega, ma per Libero e Il Giornale è “pronta per la politica”

Funerale di Sabrina Beretta, nipote di Silvio BerlusconiROMA – Berlusconi non vuole che la figlia Marina scenda in campo dopo di lui. A chi gli chiede un commento sulla possibile successione, Berlusconi ripete: “Io non sono d’accordo. Perché sono convinto che lo stesso trattamento che la magistratura ha riservato a me verrebbe riservato anche a mia figlia”. Questo stando a quanto scrive il Corriere della Sera. Secondo Libero e il Giornale invece, Marina Berlusconi sarebbe molto vicina all’ingresso in politica, che verrà sancito magari con le elezioni, inevitabili se non arriverà il salva condotto chiesto da Berlusconi a Napolitano dopo la condanna a 4 anni.

Sulla discesa in politica della primogenita dell’ex premier oggi a capo della Mondadori, si sprecano fiumi d’inchiostro. Sono in molti a chiederle nel centro destra di scendere in politica. Marina Berlusconi che oggi compie 47 anni, come suo padre vedrebbe però l’ingresso in politica come una cosa  improbabile. Almeno così raccontano i suoi più stretti collaboratori.  E fino a qui siamo alle dichiarazioni ufficiali che non sono state smentite nemmeno da Libero e Il Giornale.

Marina Berlusconi, andrebbe infatti ripetendo in varie telefonate ripete sempre che il suo posto è nelle aziende di famiglia, e che di Berlusconi in politica ce n’è uno solo: suo padre.

Scrive il Corriere

“Certo, in momenti di così grande confusione le certezze non possono che essere relative. Troppe le variabili. Troppe le incognite che gravano su un’Italia che fa fatica a uscire da una situazione che appare di perenne instabilità. Ma la presidente di Fininvest e di Mondadori ha voluto insistere con i suoi manager ancora una volta sul perché della sua posizione. Ha sottolineato che non sente come propri ruoli attivi di impegno politico. Per la politica ha ribadito di nutrire il massimo rispetto, ma di ritenere proprio per questo difficile che le leadership politiche si possano improvvisare o trasmettere per via ereditaria. Come qualunque tipo di leadership. Come nelle aziende: occorrono anni di dura gavetta e di apprendistato prima di poter essere in grado di aspirare a posizioni di vertice”.

All’interno del Pdl però, c’è chi le fa notare che, quando scese in campo nel ’94, anche suo padre non aveva mai fatto politica. Ma Marina Berlusconi ritiene assolutamente improponibile ogni tipo di paragone. Come detto però, Libero, quotidiano vicino al centrodestra aggiunge carne al fuoco e in un articolo spiega che la figlia dell’ex premier

“Sembra avere rotto gli indugi, facendo un importante passo avanti sulla strada che porta alla sua discesa in campo: il fund-raising è iniziato, come racconta a Libero un importante imprenditore contattato dalla stessa Marina, proprio a questo scopo, nei giorni scorsi. «Il mio non è un caso isolato», assicura. Se siamo alla raccolta fondi, l’annuncio del gran passo potrebbe essere dietro l’angolo. E avvenire già a settembre, raccontano nell’entourage del Cavaliere, in caso di accelerazione degli eventi, ovvero di arresto di Silvio e conseguente crollo del governo di larghe intese, che con ogni probabilità segnerebbe l’avvio della campagna elettorale. Scenario per il quale Marina si sta attrezzando”.

Sempre Libero cita Luigi Bisignani. L’autore sempre ben informato de “L’uomo che sussurra ai potenti”, durante la presentazione della sua biografia in Sardegna spiega che

“Si voterà entro la prima settimana di novembre con Marina Berlusconi nel simbolo e il padre mattatore della campagna elettorale che cavalcherà i temi della giustizia penale, ma soprattutto fiscale. La macchina organizzativa del Pdl è già partita e fra qualche giorno sarà visibile in tutta Italia. La parola d’ordine è infatti quella di non far cadere il livello di emozione e di attenzione dopo la sentenza della Cassazione”. 

Ad un Pdl disorientato poter contare su quella che viene considerata nelle classifiche di Forbes tra le donne più potenti al mondo, sarebbe una strada suggestiva. Sempre che non le venga impedito di entrare in politica. E’ questa la tesi del Giornale, quotidiano della famiglia Berlusconi. Il quotidiano cita il tentativo di cambiamento dell’attuale legge sul conflitto d’interessi approvata dal centro destra:

“Con la legge attuale, se Marina volesse occuparsi di politica non dovrebbe fare altro che affidare le proprie cariche a parenti, amici o manager di fiducia, ripetendo quello che il padre fece con lei”.

Prosegue Il Giornale:

“Secondo la legge Frattini, ‘Marina è eleggibile’. Può sedere in Parlamento come ogni cittadino. Scandalo. Intollerabile. Perciò si deve puntare a una nuova legge, basata sull’ineleggibilità e non sull’incompatibilità. Lo strumento è già pronto, è il disegno di legge Zanda-Mucchetti presentato lo scorso luglio, magari con l’asse Sel-M5S. Ma bisogna fare presto, accelerare, correre contro il tempo. Altrimenti il tema del conflitto d’interessi rimarrà quello che è sempre stato per la sinistra: uno spauracchio da agitare contro Berlusconi. E adesso anche contro sua figlia”.

 

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