Marina Berlusconi, Manuela Bravi: due donne tigre a difesa dell’unico cucciolo: i soldi

di Lucio Fero
Pubblicato il 11 Luglio 2011 - 15:29 OLTRE 6 MESI FA

Marina Berlusconi (Lapresse)

ROMA – Un paio di voci di donna, il massimo del “politicamente corretto”. La prima è quella di Marina, Marina Berlusconi. Voce che grida: “Non paghiamo un euro”. E fin qui…In fondo è la reazione standard, l’istinto nazionale di fronte ad una sentenza avversa. Ma attenzione, Marina Berlusconi dice e grida di più: “Vogliono rovinare il lavoro di una vita”. Vogliono chi? Tutti i magistrati evidentemente perché il risarcimento cui è stata condannata Fininvest ha una lunga storia, lunga non tanto venti anni quanto cinque collegi giudicanti. I primi tre, tre Tribunali hanno stabilito e accertato che Cesare Previti dispose ai tempi di tre miliardi di lire provenienti dalla Fininvest per pagare, tra gli altri, il giudice Vittorio Metta. Quattrocento milioni che Vittorio Metta raccontò poi essere l’eredità di un collega defunto depositata in Svizzera e arrivata a lui per amicizia. Tre sentenze invece hanno stabilito che Vittorio Metta in cambio di quei quattrocento milioni emise sentenza favorevole alla Fininvest, sentenza “comprata”. Tre collegi e poi altri due, quelli che hanno stabilito che Fininvest trasse illecito vantaggio comprando giudice e sentenza e perciò deve risarcire. Tutto questo Marina Berlusconi non tanto omette, quanto cancella come irrilevante. Non è che non lo sappia, Marina Berlusconi difende altro principio: quello per cui i soldi, una volta ottenuti, non importa più come. Diventano comunque il “lavoro di una vita”.

Lo stesso principio in fondo invocato da Manuela Bravi, compagna di Marco Milanese. “Ci trattano come la banda della Magliana… Marco incassava sette/ottocentomila euro l’anno, forse che non poteva spenderli come gli pare?”. Manuale Bravi non è interessata a sapere come Milanese li guadagnasse e la cosa a suo dire non deve interessare “i venditori ambulanti di notizie”. I soldi, una volta portati a casa, diventano “santi” e intoccabili, diventano anche qui patrimonio privato di una vita. Come ha spiegato lo stesso Milanese a chi lo interrogava, “prima facevo una vita limitata in tutto”. Quindi quei soldi sono la libertà trovata e nessuno tocchi, non sia mai, la libertà.

Marina Berlusconi e Manuela Bravi: due donne “tigre” che difendono un solo cucciolo, l’unico che conta, il solo valore possibile: i soldi. Chiunque e comunque glieli abbia dati, dio non c’entra nulla, comunque non si toccano.