Marina Berlusconi: “Io in politica? Domani chissà. Renzi è il nuovo che arretra”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Aprile 2014 - 08:58 OLTRE 6 MESI FA
Marina Berlusconi con il padre (Foto Lapresse)

Marina Berlusconi con il padre (Foto Lapresse)

ROMA – Oggi Marina Berlusconi si racconta esclusivamente come imprenditrice. Ma domani, lo dice lei stessa in una lunga intervista al Corriere della Sera, “chissà”. Perché “nella vita non si può escludere nulla”.

“Per la politica ho un grande rispetto, la seguo dall’esterno con attenzione, ma il mio posto è nelle aziende, questo è il lavoro che mi piace fare. E poi questa storia della trasmissione dinastica non mi ha mai convinto. La leadership non si eredita”, ma “so che nella vita non si può mai escludere nulla. Oggi è così. Un domani, se capitasse, la politica, chissà…”.

Così Marina Berlusconi non esclude di scendere in politica in futuro. La presidente di Fininvest e Mondadori si sofferma anche su Matteo Renzi:

“Più che il nuovo che avanza, a me il premier sembra il nuovo che arretra”. “Misure come il decreto ’80 euro’ sono spese elettorali e non investimenti per la crescita. Posto che si trovino le coperture”; “oltretutto il decreto fa acqua da tutte le parti”. E al governo dà un “giudizio negativo. È giusto creare un clima di ottimismo e fiducia, ma attenzione: più forti sono le aspettative che si generano, più gravi saranno i danni se alle promesse non seguiranno i fatti. Purtroppo, è quello che sta succedendo”.

Marina parla anche delle aziende di famiglia. Alla crisi, dice:

“Abbiamo saputo reagire bene, siamo riusciti a trovare un giusto equilibrio tra rigore e sviluppo”. E non esclude acquisizioni per Mondadori: “se capitasse, siamo anche pronti a cogliere qualche opportunità, non solo nel digitale”. La presidente torna anche su quello che definisce “l’inaccettabile esproprio di 500 milioni a favore della Cir”, quanto a De Benedetti afferma: “se penso che ha avuto il coraggio di dire che mio padre ‘non è un imprenditore’?”. “Mi auguro solo che dopo l’Olivetti”, “ora non tocchi a Sorgenia. La storia imprenditoriale di Carlo De Benedetti è costellata di naufragi”.

In merito alle dichiarazioni di Bondi e Bonaiuti sulla rivoluzione liberale, a loro avviso mancata dal Cav, dice:

“Lasciamo stare i nomi, ma di fronte a questo resto allibita. Mi chiedo: ma questi signori dov’erano, che cosa facevano?”. E attacca anche Angelino Alfano: “se di tradimento dobbiamo parlare, direi che queste persone hanno innanzitutto tradito se stesse e la propria storia”.