Mario Capanna: “Berlusconi venga da noi a scontare la pena. Tra condannati ci si intende”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Agosto 2013 - 19:27 OLTRE 6 MESI FA
Mario Capanna (LaPresse)

Mario Capanna (LaPresse)

ROMA – Anche lo storico leader sessantottino Mario Capanna si offre di “redimere” il colpevole Silvio Berlusconi.

E’ questa l’ultima offerta tra le tante, proposta a Berlusconi per scontare la condanna a quattro anni (uno solo però da scontare grazie all’indulto) per frode fiscale. L’ex premier però, ha già fatto sapere che difficilmente sceglierà questa strada, considerata da lui “da delinquente comune”.

Mario Capanna ha comunque fatto una proposta “sincera” a Berlusconi  proponendogli di lavorare alla Fondazione Diritti Genetici. In una lettera indirizzata al Cavaliere Capanna ha precisato che non si tratta di una “boutade. Al contrario: è un’offerta sincera. Proviene da un Suo avversario politico, che non l’ha mai considerata il Nemico”. Capanna spiega ancora che “tra condannati, io per reati derivanti dalle lotte studentesche, di cui vado fiero, ci si intende meglio  e dunque mi permetto di esporle un ragionamento: restare chiuso per un anno in una delle sue, sebbene sontuose, residenze non ce la vedo”.

Nella lista è presente anche Don Mazzi, amico di vecchia data di Berlusconi e già garante del pentimento di Lele Mora. C’è poi anche Don Valentino Porcile, parroco ligure. Su Facebook, Porcile scrive: “Silvio, vieni qui, a Sturla, i faccio io un bel programmino di servizi socialmente utili. Ti faccio fare un anno di continui giri. A scoprire come sta davvero una famiglia che non arriva a fine mese. A vedere chi è un tossicodipendente. A vedere come sta una prostituta che arriva in Italia menata di botte e costretta a vendersi sulla strada”.

Un’altra idea arriva da Don Armando Zappolini, presidente del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) che, non nascondendo anch’esso una certa vena provocatoria chiede a Berlusconi di venire a “scontare la sua condanna in una cooperativa sociale. Siamo pronti ad accoglierlo. Essendo stato uno dei protagonisti dell’affossamento dello stato sociale nel nostro paese, potrebbe finalmente verificare di persona quanto di buono fanno, ogni giorno, gli operatori sociali”.

Scrive Marta Serafini del Corriere della Sera che non mancano proposte anche dai comuni:

“Non mancano inviti da sindaci e assessori che propongono il loro comune. ‘Ci pensiamo noi…’, sostiene il primo cittadino di Cavriglia Ivano Ferri. Un’opportunità in più, dunque, per il Cavaliere. Poi c’è chi come il sindaco di Abano scrive direttamente all’avvocato del Cavaliere Niccolo Ghedini. E questa volta il tono dell’offerta è meno polemico: ‘Per me sarebbe un onore accoglierlo perché lo ritengo una risorsa più che valida per il rilancio del bacino termale più grande d’Europa oltre ad essere un’opportunità importante per fargli conoscere un territorio poco considerato dal governo centrale e che ora sta cercando il proprio rilancio, anche attraverso la rivisitazione dell’assetto amministrativo’, scrive il primo cittadino Luca Claudio”.

Non solo comuni o comunità religiose che si occupa di stato sociale. Scrive Serafini che

“c’è anche l’opzione Napoli. Presso l’associazione Il tappeto di Iqbal, Berlusconi potrebbe ricevere dai percorsi di pedagogia circense e clownerie. I titolari sono infatti convinti ‘che tali azioni darebbero al condannato Berlusconi Silvio la possibilità di riabilitarsi e utilizzare positivamente le sue attitudini clownesche come metodo di benessere per gli altri se si considerano i riconosciuti benefici della clownterapia anche in campo scientifico per persone fragili e in difficoltà. Potrà usufruire egli stesso di tali benefici ed essere a sua volta, acquisite competenze formali e non formali, egli stesso portatore di tali benefici verso le persone bisognose di un sorriso'”.

Per Berlusconi rimane anche l’opzione di impegnarsi a favore degli amici a quattro zampe:

“L’Aidaa, l’associazione italiana difesa animali ambiente, infatti propone al leader del centrodestra di trascorrere un anno a occuparsi degli animali. E spiegano ‘Crediamo che sarebbe un esempio non trascurabile per milioni di italiani vedere un ex presidente del consiglio fare il dog sitter per i nonnini di Roma in difficoltà nel portare ai giardinetti il cane durante la giornata’”.