Monti: “Italia, percorso di guerra, concertazione origine dei mali”. Ira Camusso

Pubblicato il 11 Luglio 2012 - 12:30 OLTRE 6 MESI FA
Mario Monti (Foto LaPresse)

ROMA – Mario Montimette in guardia tutti: i sacrifici non sono finiti, anzi, l’Italia affronta “un percorso di guerra durissimo” che “ancora non è finito, anche se è una guerra pacifica”. E questo anche se il nostro Paese ha compiuto “progressi sul disavanzo pubblico per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013”. Poi un duro attacco ai sindacati, durante l’assemblea annuale dell’Abi: “La concertazione è l’origine di tutti i mali”. Gli risponde subito la leader della Cgil Susanna Camusso: “Credo che non sappia di cosa sta parlando. Vorrei ricordargli che l’ultima concertazione nel nostro Paese è quella del 1993: un accordo che salvò il Paese dalla bancarotta, con una riforma delle pensioni equa, al contrario di quella fatta dal suo governo”.

Scontro con Camusso. Sui sindacati Monti dice: “Mi auguro che tutte le parti sociali si ispirino all’atteggiamento di collaborazione ma le parti sociali debbano restare parti, ed essere viste dalla società come parti vitali e parti importanti, ma non soggetti nei confronti dei quali il potere pubblico dia in outsourcing responsabilità politiche. Esercizi profondi di concertazione in passato con le parti sociali hanno generato i mali contro cui noi combattiamo e a causa dei quali i nostri figli e nipoti non trovano facilmente lavoro”.

La Camusso replica: “Le lezioni di democrazia sono sempre utili. Le rappresentanze sociali sono elette e misurate sulla base del consenso. Prendere lezioni di democrazia da chi è cooptato e non si è misurato col voto è un po’ imbarazzante per il futuro democratico del Paese”.

Percorso di guerra. Il percorso durissimo di cui parla Monti è contro ”i diffusi pregiudizi, contro le eredità del debito pubblico, contro le sottovalutazioni da parte di noi stessi, contro gli effetti delle decisioni prese in passato e i vizi strutturali della nostra economia”. Inoltre lo spread, dice Monti, è ”motivo di frustrazione per tutti e soprattutto per il governo, che la gente vede come autore di cose positive e di cose negative”.

In questa ”fase drammatica”, dice Monti, i partiti hanno dimostrato grande responsabilità politica e ”la drammaticità non dovrebbe uscire troppo rapidamente dalla nostra memoria. Il Parlamento e i partiti stanno dando prova di notevole responsabilità al di là dei nervosismi e delle critiche” e questo dovrebbe dare ”serenità sulle prospettive di governo dopo che le cose avranno preso un corso più normale”.

Poi uno sguardo retrospettivo sull’avvicendamento con Berlusconi: ”Berlusconi fu sottoposto a una pressione prossima all’umiliazione”, dice Monti, e ci fu ”un tentativo di far cedere all’Italia parte della sua sovranita. E’ stata una situazione sgradevole”.