Ultimo giro di consultazioni per Monti, parola d’ordine: “Sbrigarsi”

Pubblicato il 15 Novembre 2011 - 08:45 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Ultimo giro di consultazioni per Mario Monti. E la parola d’ordine è: sbrigarsi! Il premier incaricato apre ancora oggi il suo quadernone A4 per prendere appunti e confrontarsi con i partiti. E’ la volta del Pd e del Pdl e poi delle parti sociali. In serata quindi le consultazioni dovrebbero essere finite e Monti scioglierà la riserva. E’ possibile che il nuovo governo si formi già nella serata del 15 novembre, al più tardi il 16 mattina. Ovviamente la fretta è d’obbligo visto che lunedì 14 lo spread è tornato sopra quota 500 e martedì è rimasto altissimo, i mercati non si fidano, e l’Unione europea ha detto chiaramente che per ora la loro valutazione su di noi non è mutata.

Intanto c’è tensione tra il Pdl e Fli. A creare subbuglio la dichiarazione di Italo Bocchino che sul Corriere non ha escluso l’eventualità di un’alleanza futura con il Pd “che preveda Monti come candidato a palazzo Chigi”. Una boutade che ha causato la reazione del partito del premier: secondo il portavoce Daniele Capezzone in questo modo “il tentativo Monti viene messo irresponsabilmente a rischio”.

Per i pidiellini, insomma, “mentre il Capo dello Stato cerca di condurre in porto una delicata intesa politica, mentre il Pdl e il centrodestra hanno agito e agiscono con massima responsabilità, c’è – di tutta evidenza – chi gioca allo sfascio”. E Guido Crosetto: Peccato che questo disegno, a quanto mi risulta, sia escluso dalla stessa impostazione del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in base alla quale nessuno dei componenti del nuovo governo sarà candidato alle prossime elezioni. Ci aspettiamo che il premier incaricato, Mario Monti, escluda senza equivoci questa voce». Controreplica di Bocchino: “La reazione incerta dei mercati, così come lo spread che supera i 500 punti, è dovuta anche all’indecisione e alle dichiarazioni irresponsabili di chi non è convinto del sostegno a Monti”.

Mario Monti ha però fretta e ha iniziato a mettere i paletti alle richieste incessanti e ai veti incrociati dei partiti. C’è chi vuole il governo corto, chi quello lungo, chi vuole le pensioni, chi non vuole la patrimoniale. Lunedì sera Monti ha chiarito in conferenza stampa le sue condizioni. Il suo discorso ai partiti è stato chiaro: il mio governo dovrà durare fino a fine legislatura (2013), niente governi a tempo; si faranno dei sacrifici e, se proprio volete, l’esecutivo sarà di soli tecnici. O così o niente. Questo il messaggio del premier incaricato: ‘O troviamo una mediazione su questo o io rimetto l’incarico’. E possiamo immaginare tutti l’effetto che avrebbe sui mercati…

I partiti, dunque, sono messi con le spalle al muro. Dovranno trovare una soluzione. Il coniglio nel cilindro di Monti per trovare una mediazione almeno sulla composizione del governo potrebbe essere una squadra di 30 sottosegretari “di area” che farebbero da cuscinetto tra i tecnici puri e i politici. C’è chi dice che l’idea originaria di Monti fosse quella di affidare ai segretari dei vari partiti un incarico di governo. Ma, viste le difficoltà che ci sono da parte del Pdl (soprattutto) e del Pd, ad accettare una compromissione totale con le misure, necessariamente severe, che dovrà prendere per risanare l’economia, si accontenterebbe anche solo di un “pieno sostegno parlamentare”. E qui spunta l’opzione dei sottosegretari di area.

Il punto ora è come si porranno i partiti. Il Pdl non vuole la patrimoniale e vorrebbe le elezioni subito, dunque preferirebbe un governo a tempo. Il Pd andrà a ripetere le cose già ribadite in questi giorni, massimo impegno, massima collaborazione, nessuna scadenza al governo.  La linea del partito di Bersani è “e ci sono solo tecnici è meglio”, anche se il pressing di Monti sulla presenza dei politici ha sortito una cauta disponibilità all’eventuale ingresso nei ruoli di sottosegretari di personalità “di area”», che non devono essere parlamentari, casomai, ma solo ex.