Marysthell Polanco: “Mi travestivo da Boccassini o da Obama per Berlusconi”

Pubblicato il 25 Maggio 2012 - 13:15 OLTRE 6 MESI FA

Marysthell Polanco (Foto Lapresse)

MILANO – Marysthell Polanco si travestiva “da Boccassini o da Obama per farlo ridere”. L’ultima sulle “serate burlesque” arriva dal tribunale di Milano. Interrogata dal pubblico ministero  Antonio Sangermano, la showgirl ha spiegato che per far ridere il presidente Berlusconi si travestiva, alternativamente, secondo il gusto della serata, come il pm di Milano o come il presidente Obama. Quest’ultima variante molto probabilmente in virtù della sua carnagione “abbronzata” essendo la Polanco dominicana. Ma niente spogliarello, Marysthell ci ha tenuto a precisare che si trattava di imitazioni. E che in una delle serate ha impersonato anche Whitney Houston. Per la ragazza si trattava di serate “normali”, dove le giovani partecipanti cantavano e ballavano. Non solo, nel racconto di Marysthell c’erano anche delle “serate burlesque“. E allora in quel caso il “dress code” prevedeva: “Reggiseno e mutande molto lavorati e con piume, cappello e boa avvolto al collo”.

Entrando in tribunale Marysthell, uno dei nomi comparsi nell’inchiesta Ruby, aveva promesso: “Ne vedrete delle belle”. La ragazza, vestita con un tailleur nero e accompagnata dal fidanzato, a chi le ha chiesto se era emozionata ha risposto: ”Un po’, è la prima volta che mi presento davanti a un giudice”. Al processo ha testimoniato anche Giuseppe Spinelli, il ragioniere di fiducia di Silvio Berlusconi e che si occupava dei conti personali dell’ex premier in 2 anni, cioè nel 2009 e nel 2010. Spinelli, secondo quanto scrive l’Ansa, avrebbe portato circa 20 milioni in contanti ad Arcore. Soldi che monetizzava incassando assegni firmati dal’ex capo del Governo che gli dava ”disposizioni”.

Lo avrebbe raccontato in aula lo stesso Spinelli, secondo l’Ansa, durante la sua testimonianza al processo sul caso Ruby. ”Eseguivo – ha detto il ragioniere – su disposizioni di Silvio Berlusconi”. Rispondendo alle domande del procuratore aggiunto Ilda Boccassini, con davanti anche la documentazione bancaria raccolta nel corso delle indagini, Spinelli ha raccontato di ”quando Berlusconi mi chiedeva i contanti da portare alla sua casa di Arcore”. Soldi che poi sarebbero finiti nella ”cassa” (cassaforte, ndr) di Villa San Martino. Il ragioniere, secondo la sua deposizione, nel 2009 avrebbe prelevato in contanti 7.665.000 euro mentre nel 2010 oltre 12.000.000 di euro. ”I soldi – ha precisato più volte – venivano portati sempre ad Arcore”, spiegando che quando si trattava di ”cifre importanti” la banca veniva preavvisata e le somme ”spezzettate”: così è capitato che in un giorno venissero monetizzati anche 2 assegni.

Inoltre il ragioniere, sempre rispondendo alle domande di Ilda Boccassini, ha ricordato che nel dicembre 2010 in pochi giorni vennero prelevati in contanti circa 1 milione di euro. Ha anche spiegato il prestito fatto a Lele Mora tra assegni circolari e contanti di 2.450.000 euro, denaro prelevato da un conto corrente aperto appositamente nel gennaio 2010 a nome di Spinelli ”per far fronte a una richiesta di aiuto” del talent scout. Spinelli avrebbe detto di aver dato a Ruby dalla primavera 2010 al settembre successivo ”meno di 10.000 euro in contanti, forse 8.900 euro”. Il ragioniere ha spiegato che una volte venne nel suo ufficio a Milano 2 all’improvviso raccontandole che la coinquilina l’aveva picchiata. ”Le ho dato 3.000 euro, mi faceva pena, era segnata in faccia”. In precedenza Spinelli, dopo aver parlato con Berlusconi, diede alla ragazza 5.000 euro e invece in altri due casi, dato che la giovane marocchina si precipito’ nel suo ufficio senza preavviso, contanti che andavano dai 100 ai 300 euro.