Massimo Romano, licenziato da Tremonti nel 2001. Vince in Cassazione
ROMA, 15 MAG – Licenziato dall'ex ministro Giulio Tremonti nel gennaio 2001, Massimo Romano – il primo direttore generale insediatosi a capo dell'Agenzia delle Entrate e braccio destro dell'ex viceministro dell'Economia Vincenzo Visco – ha vinto un importante round in Cassazione nella causa di lavoro con la quale chiede 702.381 euro, più interessi, al Ministero di via XX Settembre per il modo in cui è stato messo alla porta undici anni fa. La cifra è pari a due annualità lorde di stipendio fino a quando Romano prese servizio come consigliere della Corte dei conti dell'Emilia Romagna. Al suo posto, Tremonti preferi' Raffaele Ferrara.
Per la Suprema Corte, la causa puo' andare avanti con il rito ordinario del lavoro, come la causa di un qualunque dipendente che ha perso il posto, in quanto in discussione ci sono le ''ragioni'' per le quali si e' arrivati allo ''scioglimento del rapporto'' lavorativo.
Invece, secondo il Ministero e l'Avvocatura dello Stato, dato che la nomina dei 'grand commis' di Stato – come quella di un manager pubblico del calibro di Romano – avviene con la previa delibera del Consiglio dei Ministri, tutto il faldone della causa sarebbe dovuto passare nelle mani della giustizia amministrativa.
Ma appunto, la Cassazione – con la sentenza 7626 – ha spiegato che qui non si discute di nomina bensi' di licenziamento. Ora sara' la Sezione lavoro della Suprema Corte ad occuparsi del prosieguo ma le cose per Romano – che con Visco mise on-line i redditi degli italiani incassando la reprimenda del Garante della Privacy – sembrano essersi messe molto bene.