Mattarella (e l’Italia) nel vicolo cieco: si rivota entro l’anno. Verso governo tregua che sarà bocciato in Parlamento

di Lucio Fero
Pubblicato il 7 Maggio 2018 - 12:48 OLTRE 6 MESI FA
Sergio Mattarella (e l'Italia) nel vicolo cieco: si rivota entro l'anno. Verso governo tregua che sarà bocciato in Parlamento

Mattarella (e l’Italia) nel vicolo cieco: si rivota entro l’anno. Verso governo tregua che sarà bocciato in Parlamento (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Mattarella presidente della Repubblica Italiana e in fondo l’Italia tutta del dopo 4 marzo sono nel vicolo cieco. Il governo M5S-Centro-destra non si fa, M5S non vuole Berlusconi. Nemmeno si fa il governo M5S-Lega perché Salvini non rompe l’alleanza e non molla Berlusconi. Men che mai si fa il governo M5S-Pd, Renzi e Grillo non hanno mai voluto. E fin qui si sapeva. Da stamane 7 maggio si sa anche qualcosa di peggio: il governo di tregua che sarà proposto da Mattarella, se ci arriverà, sarà bocciato in Parlamento. Voteranno contro di sicuro M5S e Lega.

E c’è ancora di peggio: forze politiche già ammiccano agli elettori all’insegna della democrazia tradita, della vittoria mutilato e dello scippo di sovranità a danno dei cittadini. M5S lo ha fatto con Luigi Di Maio, secca la frase: “Un governo senza di noi lo fanno i traditori del popolo”. Cui è seguita allusione cupa: “Se si dà il due di picche a 11 milioni di elettori si rendono possibili atti non democratici”. M5S dunque giudica e denuncerà il governo di tregua come, Grillo lo ha già detto, tentativo di “colpo di Stato”, di uso della democrazia per “distruggere la democrazia”.

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Di tono appena meno virulenta l’impostazione di Matteo Salvini che sembra aver riunificato il Destra Centro intorno alla rivendicazione di un incarico e quindi intorno all’obiettivo di presiedere un governo, anche di minoranza e anche bocciato alle Camere, che porti nel nome del Destra Centro alle elezioni bis.

Ed eccolo dunque il vicolo cieco: sia che Mattarella ceda alle richieste di Salvini (incarico di formare un governo non suffragato e giustificato dalla presenza di una maggioranza parlamentare), sia che dia vita ad un governo di tregua di sua iniziativa e disegno, in entrambi i casi andranno a presentarsi alle Camere governi che saranno bocciati.

Dunque nessun governo vero dopo le elezioni e reciproca delegittimazione tra partiti, delegittimazione che arriva a lambire anche il Quirinale. E ammiccamenti alla piazza e alla democrazia tradita. Questo il bilancio del dopo voto. Questa la prima conseguenza, il primo dispiegarsi della circostanza per cui l’Italia è l’unico paese europeo dove in libere elezioni i partiti anti sistema e definiti populisti e sovranisti hanno vinto. Qui e solo qui in Italia tra i grandi paesi europei alle elezioni di marzo hanno vinto coloro che vedono Europa ed euro come fumo negli occi, coloro soprattutto che ritengono si possa e si debba far deficit e debito, coloro che raccontano a se stessi e alla gente che la volontà popolare è onnipotente. Talmente onnipotente da pagare pensioni, redditi di cittadinanza, abbattimento di tasse, posti lavoro pubblici e tutto con cambiali firmate anche dagli altri elettorati d’Europa.

Onnipotente, ma non tanto da fare un governo. Quindi si va ad elezioni bis. Si rivota entro l’anno. Qualunque governo sarà mandato in Parlamento sarà bocciato e a Mattarella non resterà che sciogliere le Camere appena formate. Nel frattempo diventa possibile, anzi probabile, che il resto del mondo ci presti purtroppo attenzione. E si accorga che non conteniamo deficit, non governiamo il bilancio, picconiamo la convivenza politica e civile e con consenso di popolo riandiamo a votare, con la logica dell’ultimo sangue.