Matteo Renzi: “C’è una sinistra a cui piace perdere. D’Alema Nostalgico del 25%”

di redazione Blitz
Pubblicato il 8 Maggio 2015 - 21:44 OLTRE 6 MESI FA
Matteo Renzi: "C'è una sinistra a cui piace perdere. D'Alema Nostalgico del 25%"

Matteo Renzi: “C’è una sinistra a cui piace perdere. D’Alema Nostalgico del 25%”

GENOVA – “In Liguria, ma anche altrove, ci sono due sinistre una che prova a cambiare e una che vuole perdere e fare perdere”. Così il premier Matteo Renzi è intervenuto al comizio a Genova a sostegno della candidata Pd alla presidenza della Regione Liguria, Raffaella Paita. L’affondo è rivolto ai dissidenti del Pd e in particolar modo a Massimo D’Alema al quale manda a dire: “Oggi vedo che c’è qualcuno che dice che perdiamo iscritti: sono i nostalgici del 25%, quelli che stavano bene quando si perdeva, quelli che hanno avuto la loro occasione e l’hanno persa. Ma non ci faranno passare voglia di cambiare l’Italia”.

E ancora: “Stiamo facendo le cose che servono per rimettere in moto il Paese. Prima mi dicevano che facevo solo annunci, ora che le riforme si fanno che sono un pericoloso dittatore. Bisogna dare un po’ di ferie ai professionisti del “non ce la faremo mai”: sono 20 anni che hanno l’egemonia culturale”.

Chiaro il riferimento anche all’ex Pd Luca Pastorino che è uscito dal partito per contrapporsi alla Paita. “Perché giocare a dividere il Pd? In una parte c’è il desiderio di farsi male da soli. A me, invece, piace vincere insieme. Qui, in Liguria, si gioca questa partita. Questa terra non deve limitarsi a essere semplicemente oggetto di un ricatto politico, il tentativo di una minoranza di impedire alla sinistra di essere maggioranza”

Renzi poi passa a descrivere lo spirito del suo governo, alludendo a Mister Wolf, il mitico risolutore di Pulp Fiction: “Noi non siamo i risolvi problemi ma siamo persone semplici che a fronte di un dibattito pluridecennale hanno detto a loro stessi e alla politica ‘sarà il caso di fare le cose che abbiamo promesso tutti insieme di fare?’. Le nostre riforme non le abbiamo partorite di notte, di nascosto ma sono riforme di cui si parla da anni”.

Poi un accenno anche alle elezioni in Gran Bretagna: la vittoria del premier David Cameron gli offre la sponda per difendere il suo Italicum: “È normale una legge in cui la sera si sa chi ha vinto. Le elezioni in Gb dicono questo: uno ha vinto e gli altri hanno detto: esperienza bellissima, ma vado a casa. Si è parlato di deriva autoritaria a proposito della nostra riforma elettorale – ha aggiunto il capo del governo – ma guardate che cosa è successo in Inghilterra dove oggi col 36% dei voti i conservatori hanno la maggioranza assoluta. Con la nostra riforma invece saremmo andati al ballottaggio”. Sottolineando che a scendere in campo è stata la parte più estremista dei laburisti. “Quando la sinistra sceglie di non giocare il profilo riformista ma la carta estremista può vincere i congressi, ma perde le elezioni”.

Renzi ha fatto anche un richiamo alla fuoriuscita di Pippo Civati, ricordando che anche a lui è capitato di perdere una partita politica all’interno del partito: “Quando persi le primarie mi dissero vieni via dal Pd. Io risposi di no perché il Pd è casa mia. E’ casa mia quando vinco, è casa mia quando perdo. Lo so che fa male quando si perde”.