Matteo Renzi: “Credito più facile, meno burocrazia: 1° maggio per il lavoro”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Maggio 2014 - 10:22 OLTRE 6 MESI FA
Primo maggio, Matteo Renzi: "Credito più facile e meno burocrazia per il lavoro"

Matteo Renzi (Foto LaPresse)

ROMA – “Credito più facile e meno burocrazia per uscire dall’emergenza del non lavoro”. Il premier Matteo Renzi lo scrive nella sua lettera di auguri per il 1°maggio agli italiani pubblicata su Europa quotidiano. Renzi spiega che il “nostro sistema-paese ostacola l’innovazione e la sperimentazione”, motivo per cui “ormai siamo rassegnati a parlare di disoccupazione”.

Il premier poi rivendica il no alla “politica tradizionale” del suo governo e le misure portate avanti: dagli 80 euro in busta paga alla riforma della Pubblica amministrazione.

Nella lettera il premier scrive:

“Da troppi anni ormai il tema del lavoro viene declinato come il tema del non-lavoro. Nelle case, in famiglia, con gli amici si parla di disoccupazione, non di lavoro, e la verità è che ci siamo un po’ tutti abituati a questo. Ci siamo assuefatti. Diamo per scontato che ormai è così, che non c’è niente da fare”.

La crisi, continua Renzi,

“da noi è mille volte più grave a causa di un sistema-paese che ostacola l’innovazione, la sperimentazione, il coraggio, la fantasia. Pensiamo a quanti imprenditori, soprattutto giovani, hanno tante idee e validissimi progetti per far partire imprese nuove e che si trovano di fronte a una serie impressionante di porte chiuse quando chiedono un finanziamento, un’autorizzazione, un bollo, un permesso”.

Ancora lunga la strada da percorrere, che richiede l’iniziativa di tutti e un concorso partecipato di idee, senza però perdere tempo in trattative con nella “politica tradizionale”. Il primo maggio per il premier diventa l’occasione per riflettere su quanto fatto finora e su quanto ci sia ancora da fare per l’emergenza lavoro in Italia:

E dunque, in questo senso, questo Primo Maggio ci serve per raccoglierci insieme e riflettere su quello che stiamo facendo e su quello che abbiamo intenzione di fare. Noi stiamo parlando il linguaggio della concretezza e anche dell’ottimismo. Perché non dobbiamo assuefarci”.