Matteo Renzi, la mia P.A: “Un pin per tutti, no esuberi, dirigenti a tempo”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Aprile 2014 - 19:37 OLTRE 6 MESI FA
Matteo Renzi, la mia P.A: "Un pin per tutti, no esuberi, dirigenti a tempo"

Matteo Renzi, la mia P.A: “Un pin per tutti, no esuberi, dirigenti a tempo”

ROMA –  Un italiano un pin. Matteo Renzi annuncia la sua ricetta per dire “mai più code agli sportelli pubblici”. Lo fa intervistato da Bruno Vespa a Porta a Porta nel giorno in cui anticipa parte della riforma della pubblica amministrazione che sarà presentata mercoledì 30 aprile. Il premier è già certo di una cosa, farà discutere:

“Sulla pubblica amministrazione domani presentiamo i provvedimenti che noi proponiamo alla pubblica amministrazione con un metodo un pò diverso. Molte misure faranno discutere”.

A proposito del pin Renzi spiega che a riforma della Pubblica amministrazione introdurrà per i cittadini una “identità digitale”, il che vuol dire “dare a tutti un pin” che permetterà  l’accesso alla P.a. “Il pin  – aggiunge Renzi – vuol dire mai più  code per un certificato e non pagare più in un certo modo la bolletta”. Renzi assicura che la riforma non comporterà licenziamenti e che quella di Carlo Cottarelli che nella sua spending review ha parlato di 85mila esuberi è solo una “stima teorica”:

“E’ una cifra teorica” ma “non si fa così. Non faccio gli esuberi del povero dipendente, nessuno verrà licenziato perché il governo ha da tagliare. I dipendenti non li dobbiamo far lavorare di meno, ma di più”.

Nei confronti di Cottarelli Renzi usa parole non gentili. Dice che gli 85mila esuberi gli servono  “per indicare il numero dei denari che gli mancano”. Ma secondo Renzi non ci saranno licenziamenti

“anche perché  con il blocco del turn over la percentuale dei dipendenti pubblici in Italia è ora simile a quella degli altri Paesi: noi siamo al livello della Francia. La Germania ha una percentuale minore, ma perché non conteggia gli operatori della sanità”.

Piuttosto l’obiettivo di Renzi è un altro

Beccare i fannulloni e farli smettere e valorizzare i tanti non fannulloni dando un premio a chi non è fannullone incentivando gli scatti di carriera e magari lo stipendio”.

Grosse novità Renzi le annuncia in materia di dirigenti della P.A. Vespa gli chiede se saranno a tempo determinato e il premier replica: “Una specie”. In attesa di saperne di più Renzi annuncia un giro di vite su premi e indennità:

“Servono dirigenti che facciano i dirigenti, non è possibile poi che il premio di produzione aumenti con l’indennità e a prescindere dai risultati e dalla situazione del paese.  Se il Paese va male, anche i dirigenti devono stringere la cinghia”.

Confermata, invece, l’idea di stringere sulle municipalizzate. Perché, secondo Renzi,

“I comuni che si comportano in modo poco serio gli chiudi il rubinetto, perchè non vale che uno virtuoso deve pagare anche per quello spendaccione. Privatizzare le municipalizzate? Può essere una soluzione, a Firenze l’ho fatto”.

Che la riforma sia difficile da attuare, Renzi lo dice con una battuta:

“Io so che è difficile ma come disse John Kennedy si scelgono gli obiettivi non perché son facile ma perchè la cosa più difficile. La cosa più difficile che possiamo fare è cambiare la pubblica amministrazione e lì non ci basta nemmeno la Nasa, forse i Marines”.

Il premier parla anche di altre riforme, come quella del Senato. Per Renzi la data è quella del 10 giugno:

“Siccome la polemica era che l’iniziativa era solo a fine elettorale, vi mostriamo che non è così e arriviamo al 10 giugno per il voto in prima lettura, 15 giorni in più nessuno si scandalizza. Basta che non sia un modo per rinviare”.

E ribadisce che senza riforme è pronto a lasciare:

“Se posso fare le cose che posso fare le faccio, se hanno bisogno di uno che nasconde le cose, prendano un altro”, non resto qui “a tutti costi”.

Quindi anche una battuta su Berlusconi che ieri lo ha attaccato in tema di tasse:

“Vedo che in questi giorni di ritrovata vivacità di Berlusconi gira la battuta del simpatico tassatore. Lo ringrazio per il simpatico, ho dubbi di esserlo ma certo non sono un tassatore”.

Infine annuncio, in tema di edilizia scolastica:

“Il 2 maggio firmiamo un atto per la scuola e nel decreto sblocchiamo 244 milioni dal patto di stabilità”.