Matteo Salvini: “Cécile Kyenge? Meglio casto. O leggere un libro…”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Ottobre 2013 - 19:12 OLTRE 6 MESI FA
Matteo Salvini: "Cécile Kyenge? Meglio casto. O leggere un libro..."

Matteo Salvini (Foto Lapresse)

ROMA – Se Cécile Kyenge fosse l’unica donna su un’isola deserta “leggerei un libro, ci dividiamo metà dell’isola e ognuno resta dalla sua parte”: l’ultima offesa alla ministra dell’Integrazione dopo quelli di Mario Borghezio e di Roberto Calderoli (solo per citare i più noti) arriva da un altro leghista, l’eurodeputato Matteo Salvini. 

“Ci sono donne di colore che sono di una bellezza straordinaria, ha detto Salvini a Radio 24. Ma non è il caso della Kyenge, non credo di incorrere nel reato di razzismo. Tra la Kyenge e la castità meglio la seconda, basta avere sani principi. A cena con la Kyenge? Non la inviterei, perché ho poco tempo e poi non mi sta molto simpatica. La sento in tv ma dopo dieci minuti non capisco cosa dice, mi sembra la supercazzola. Tra lei e Calderoli non c’è paragone, lui è sei spanne sopra”.

Salvini non ha fatto mancare gli affondi anche sugli immigrati, anche quelli morti nel naufragio di Lampedusa:

“Barconi? Sono invasori. Basta pagare l’assistenza sanitaria ai clandestini, ci sono extracomunitarie che fanno sette aborti di seguito. Quelli che arrivano con i barconi sono senza diritto e permesso di arrivare quindi possiamo chiamarli invasori, numeri alla mano si, possiamo chiamarlo così. Ormai c’è la tv ovunque e le informazioni circolano dunque l’hanno capito che è rischioso, la soluzione è evitare che partano spendendo soldi in quei paesi piuttosto che qui”.

Poi Salvini lancia la sua proposta, ovviamente provocatorio:

“Paghiamo 100 milioni di euro per l’assistenza sanitaria ai clandestini e sarebbe meglio iniziassero a pagare loro. Se non possono si manda fattura ai Paesi di provenienza. Non è più il paese della cuccagna. Ci sono ragazze extracomunitarie che fanno sette aborti di seguito, usano gli ospedali come contraccettivo, non sanno che esistono dei metodi diversi. C’è un limite a tutto, fanno spendere un sacco di soldi. Al terzo aborto bisogna dirgli che ci sono altri metodi per non rimanere incinta”.