Matteo Salvini: “Visco dovrebbe essere in galera”

di redazione Blitz
Pubblicato il 31 Maggio 2016 - 20:41 OLTRE 6 MESI FA
Matteo Salvini: "Visco dovrebbe essere in galera"

Matteo Salvini: “Visco dovrebbe essere in galera”

ROMA – “Visco dovrebbe essere in galera”: Matteo Salvini se la prende con il governatore della Banca d’Italia e in una nota scrive:

“In un Paese normale il governatore di Bankitalia Visco, invece di pontificare, sarebbe in galera. Che cacchio hanno controllato in questi anni? Dov’erano mentre le banche fregavano e saltavano? Dov’erano mentre Popolare Vicenza e Veneto Banca bruciavano 11 miliardi di euro di risparmi, rovinando migliaia di cittadini? Bankitalia deve tornare ad essere sotto il controllo dei cittadini, non di quattro burocrati di Bruxelles”. Salvini sottolinea che “a pagare non devono essere risparmiatori e lavoratori, ma i banchieri e i mancati controllori. La Lega non molla!”.

E’ ormai questione di giorni perché entri nel vivo il processo di vendita delle 4 “good bank”, nate dalle ceneri delle vecchie Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti. A breve infatti partirà la fase decisiva: accesso alla data-room in vista delle offerte vincolanti. In corsa per i 4 istituti (in blocco o anche separatamente) ci sono una decina di fondi di private equity e una sola banca italiana, la Popolare di Bari (ma solo per la Carichieti) dopo il dietrofront del sistema bancario.

La parola spetta a Bankitalia che deve decidere chi far accedere ai dati sensibili delle banche. Per questo potrebbe decidere di creare una short-list oppure tenerle tutte in lizza. A guardare gli istituti con attenzione ci sono quindi fondi esteri che potrebbero vedere come più appetibile l’acquisto in blocco delle 4 banche, e così raggiungere una minima massa critica per l’ingresso nel sistema bancario italiano.

Le offerte non vincolanti sono attese entro luglio per una vendita che, come ha sottolineato anche il governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco nelle considerazioni finali, dovrà avvenire “in estate”, anche se la dead-line concordata con l’Europa resta comunque la fine di settembre. Tra i nodi da affrontare con i potenziali acquirenti resta anche quello della necessità di un aumento di capitale (potenzialmente, viene spiegato, fino a 400 milioni) per consentire la ristrutturazione delle banche, che in questi giorni stanno chiudendo le trimestrali.

Intanto va avanti anche il processo per lo smaltimento delle sofferenze delle 4 banche, convogliate nella Rev guidata da Livia Pomodoro. La bad bank, spiegano fonti finanziarie, avrebbe sostanzialmente terminato il riordino e la pulizia dei dati sui crediti inesigibili che zavorravano le vecchie banche (per circa 1,8 miliardi) e sarebbe pronta a creare i portafogli per lo smaltimento degli Npl, i cui proventi andranno comunque girati al Fondo di risoluzione.