Mediaset, riparte il processo (e non da zero) per Berlusconi

Pubblicato il 28 Gennaio 2011 - 20:03 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

Riparte il processo sui diritti tv Mediaset per Silvio Berlusconi e per gli altri imputati, e non ‘da zero’: ipotesi quest’ultima che era circolata in ambienti giudiziari, perché c’era la possibilità che cambiassero i giudici. Il magistrato Edoardo D’Avossa, presidente del Tribunale di La Spezia, invece, resterà presidente del collegio della prima sezione penale di Milano, perché ha ottenuto il via libera dal Csm per una proroga della sua applicazione temporanea nel capoluogo lombardo.

La prima udienza del processo, nel quale il premier è accusato di frode fiscale e figura come imputato anche Fedele Confalonieri, è stata fissata per il prossimo 28 febbraio, dopo la ritrasmissione degli atti da parte della Corte Costituzionale. Il processo Mediaset, infatti, dopo numerose sospensioni, tra cui quella legata alle decisione della Consulta sul Lodo Alfano, era stato ‘bloccato’ nuovamente lo scorso 19 aprile e gli atti trasmessi di nuovo alla Consulta che doveva pronunciarsi sulla legge sul legittimo impedimento.

Il 13 gennaio è arrivato il verdetto che ha ‘bocciato’ parzialmente la legge e il 25 sono uscite le motivazioni. Gli atti sono tornati quindi a Milano e l’udienza è stata fissata davanti agli stessi giudici. In questo modo il processo, arrivato già alla fase delle prove testimoniali prima della sospensione, non dovrà ricominciare da capo, allontanando così anche l’ipotesi di prescrizione dei reati. Nel processo, probabilmente, si ripresenterà la questione dei legittimi impedimenti del premier, proprio alla luce della ‘lettura’ che la Corte Costituzionale ha dato della nuova legge.

La Consulta, infatti, ha stabilito che è potere del giudice ”valutare caso per caso” e ”in concreto” se l’impedimento addotto dal premier a non presentarsi in giudizio non solo sia riconducibile ”in astratto ad attribuzioni coessenziali alle funzioni di governo”, ma sia anche ”oggettivamente indifferibile”. Intanto il giudice D’Avossa, che aveva già ottenuto un’applicazione alla prima sezione per la ripresa del processo il 16 novembre 2009 (dopo la decisione sul Lodo Alfano), mentre era già presidente a La Spezia, ha ricevuto proprio ieri mattina dal Csm l’ok a una proroga di applicazione per 6 mesi, rinnovabile, come richiesto dalla presidenza del Tribunale di Milano.

E anche i due giudici ‘a latere’ resteranno nel collegio, come deciso sempre dalla presidenza del Tribunale. Anche Francesca Vitale, presidente del collegio della decima sezione penale, davanti al quale si tiene l’altro processo a carico del premier (quello per corruzione in atti giudiziari dell’avvocato inglese David Mills) dovrebbe mantenere le sue funzioni. A quanto si è appreso, infatti, la presidenza del Tribunale ha presentato richiesta per la sua permanenza nel collegio alla Corte d’Appello (dove il magistrato ora svolge la sua funzione), che dovrà decidere. La data del processo ‘Mills’ non è ancora stata fissata. E nemmeno quella per la ripresa dell’udienza preliminare sul ‘caso Mediatrade’: il premier è accusato di appropriazione indebita e frode fiscale.