Berlusconi sale al Quirinale? In Borsa perde subito 160 milioni

Pubblicato il 22 Settembre 2011 - 09:39 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Non si dimetterà mai: e si capisce il motivo, visto che al solo annuncio di una sua visita al Quirinale, Mediaset ha perso il 5,32% in Borsa mentre il titolo Mondadori si è limitato a un -3,75%. In soldoni 160 milioni di euro. Ieri i mercati hanno offerto una stima, abbastanza grezza ma veritiera, dell’impatto  che le eventuali dimissioni di Berlusconi avrebbe sulle sue aziende. Anche al netto della performance italiana media in Borsa, segnata da un segno negativo dell’1,65%,  il calo dei titoli riconducibili al presidente del Consiglio registrano una differenza troppo marcata per passare inosservata.

Stupisce che la questione del conflitto d’interessi risorga, nonostante le ripetute e mai convincenti giustificazioni di Berlusconi, alla fine della parabola politica del tycoon nostrano. Lui ha sempre ripetuto che la sua discesa in campo per salvare l’Italia, abbia danneggiato i suoi affari. Lo giura anche l’amico Fedele Confalonieri, presidente Mediaset. Che però ieri è stato convocato a Roma da Berlusconi e, sostiene Francesco Manacorda, inviato della Stampa, “avrebbe consigliato di tener duro e di non cedere ad alcuna richiesta di un passo indietro”.

Senza la politica, senza la presa sulle istituzioni e il controllo del Parlamento i suoi affari andrebbero peggio: la situazione successoria (un divorzio difficile, 5 eredi scalpitanti) non aiuta. Nemmeno se lo volesse, uno scatto d’orgoglio, un momento di stanchezza o di frustrazione, potrebbe abbandonare la scena politica, che ha occupato per intero per quasi vent’anni. E nemmeno le note traversie giudiziarie sarebbero un ostacolo superiore alla prospettiva di un rimbalzo negativo delle sue aziende: in quel caso un accordo, un compromesso, persino un salvacondotto ci sarebbe sempre qualcuno pronto a sottoscriverlo pur di toglierselo definitivamente dai piedi. Il problema è che Berlusconi è schiavo della forza dei suoi soldi: non ci si dimette da un impero economico.