Meloni furiosa: “Negli appunti di Berlusconi mancava un punto, io non sono ricattabile” VIDEO

Meloni: "Negli appunti di Berlusconi mancava un punto: io non sono ricattabile". La probabile neo-premier è furiosa con Forza Italia. I ministri azzurri rischiano di restare fuori dal Governo?

di Lorenzo Briotti
Pubblicato il 15 Ottobre 2022 - 12:50 OLTRE 6 MESI FA
Giorgia Meloni ansa

Giorgia Meloni (Ansa)

Scoppia un caso sulla foto rubata di un appunto di Berlusconi al Senato in cui Giorgia Meloni è definita “supponente, prepotente, arrogante e offensiva”. La foto pubblicata in esclusiva da Repubblica alza la tensione tra Forza Italia e Fratelli d’Italia.

Meloni a Berlusconi: “Negli appunti manca la parola non ricattabile” 

Nella serata di ieri, venerdì 14 ottobre, a rispondere è stata la stessa Meloni: “Mi pare che tra quegli appunti mancasse un punto e cioè ‘non ricattabile’“, ha detto uscendo dalla Camera.

In precedenza era stato il neopresidente del Senato Ignazio la Russa a intervenire: “Io credo che il presidente Berlusconi dovrebbe dichiarare quello di cui io sono quasi certo, che quella foto è fake, però deve dichiararlo lui non lo posso dire io”.

Le parole di Berlusconi dopo il no alla Ronzulli

Il foglietto di appunti di Silvio Berlusconi è stato messo sul banco dopo che l’ex premier aveva incassato il no a Ronzulli ministra e aver mandato a quel paese La Russa. Nell’appunto c’è anche scritto: “Giorgia non ha disponibilità ai cambiamenti, è una con cui non si può andare d’accordo”.

Cosa accade ora: nuove elezioni o Governo senza ministri di Forza Italia? 

La Russa è uno che conosce molto bene Giorgia Meloni. L’esponente di spicco di FdI spiega cosa farà ora la Meloni: far nascere un governo “senza diktat”. Il problema però c’è eccome. Ed anche il problema legato ai nomi dei ministri rimane sul tavolo. “Piuttosto che cedere lei molla” spiega La Russa. 

Se continuerà la battaglia con Forza Italia (la Lega è stata accontentata con la presidenza della Camera a Fontana e un ministro di peso a Salvini ndr), Meloni si dice pronta a chiedere il voto. In Fratelli d’Italia c’è anche l’idea di escludere dai posti di Governo i senatori di Forza Italia che non hanno votato La Russa, ossia tutti ad esclusione della Casellati. 

“Solo se la maggioranza è coesa può nascere un governo serio” avrebbe detto la Meloni che, non volendo essere commissariata da nessuno, in queste ore appare furiosa. Queste le sue parole riportate dal Corriere della Sera: “Io vado avanti sulla mia strada, non mi faccio piegare, non mi faccio imporre nulla. So quello che devo fare e come farlo, nei prossimi terribili mesi che ci aspettano, e sarà decisivo iniziare bene se vogliamo durare. Ma posso farlo solo con una squadra coesa, di gente capace, su cui posso contare e di cui posso fidarmi. Altrimenti inutile anche solo cominciare”.

Il tutto avviene proprio mentre Forza Italia minaccia di proporre il nome di un premier alternativo al Quirinale al suo posto. La scelta potrebbe portare ad alcune conseguenze a cascata: a quel punto infatti, Sergio Mattarella dovrebbe verificare se la leader di Fdi abbia i numeri per avere l’incarico. Oppure conferirle soltanto un incarico esplorativo. 

Il totoministri

Intanto il totoministri va avanti. E i ministri di Forza Italia risultano essere ancora in squadra. L’Ansa scrive che Giancarlo Giorgetti all’Economia è l’unico punto fermo. Assai probabile anche Antonio Tajani alla Farnesina. Il prefetto Matteo Piantedosi quasi certamente siederà al Viminale. Sulla Giustizia, Berlusconi vuole la Casellati. Meloni punta invece sull’ex pm Carlo Nordio. e per l’ex presidente del Senato immagina il ministero della Pubblica Amministrazione.

Il più accreditato alla Difesa è Adolfo Urso di FdI. Al partito della premier andrebbe pure il ministero dell’Istruzione, anche se finora non circolano nomi. Lo Sviluppo economico dovrebbe andare a Guido Crosetto. Giovanbattista Fazzolari potrebbe essere invece il nuovo  sottosegretario alla presidenza del Consiglio o il ministro per l’attuazione del programma.

La Lega porterebbe a casa Matteo Salvini alle infrastrutture. Gian Marco Centinaio andrebbe all’Agricoltura e Roberto Calderoli alle Riforme. Anna Maria Bernini andrebbe invece all’Università e Paolo Zangrillo (o Guido Bertolaso) alla Salute.

Resta da capire anche chi sarà vicepremier. Uno è Salvini. L’altro spetterebbe a Forza Italia. Ma potrebbero esserci sorprese così come sui ministri azzurri.