Mercati in ansia, governo corto: “Da oggi siamo tutti più poveri”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Febbraio 2013 - 13:43| Aggiornato il 8 Agosto 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – In questo momento, a poche ore dai risultati delle elezioni politiche, la borsa di Milano perde il 4,4%, lo spread è a quota 329 (dopo i primi instant poll che davano vincente Bersani era sceso sotto 260), l’asta sui Bot semestrali ha visto quasi raddoppiare il tasso di interesse, da 0,7% a 1,24%. Ed è solo il primo giorno. Fino al 15 marzo le Camere neanche si riuniscono. Quindi passeranno almeno 17 giorni così.

Per non parlare di quello che succede dopo. Si inizierà con l’eleggere i presidenti di Camera e Senato. Poi il capo dello Stato Giorgio Napolitano comincerà le consultazioni per formare il nuovo governo, quindi assegnerà l’incarico. Il nuovo esecutivo dovrà conquistarsi la fiducia dei due rami del Parlamento. Vista la situazione di ingovernabilità al Senato, la frammentazione del voto, l’indisponibilità del Movimento 5 Stelle (una forza che conta 160 fra deputati e senatori) a ogni accordo, la nascita del nuovo governo non sarà facile: si arriverà, come minimo, ai primi di aprile.

Nella migliore delle ipotesi sarà un governo che poggia sulla base di un accordo generale e che deve durare massimo 1-2 anni. Neanche Grillo ci scommette un euro su un esecutivo che possa durare tutta la legislatura. Ci sono tutte le premesse che questo cammino accidentato sia accompagnato da un nervosismo crescente dei mercati, da una risalita degli interessi che dovremo pagare sul debito pubblico, da un crollo della credibilità dell’Italia agli occhi dell’Europa e del mondo.

In anni lontani, era il 1963, un leader politico, il socialista Pietro Nenni, coniò uno slogan che divenne un formidabile titolo dell’Avanti!: “Da oggi siamo tutti più liberi”. Si riferiva al voto con il quale nasceva il primo governo di centrosinistra.

Parafrasando Nenni, dopo questo voto possiamo dire che “da oggi siamo tutti più poveri” .