Catania: messa in memoria di Mussolini. Protesta dei partigiani: “Sorpresi e turbati”

Pubblicato il 3 Maggio 2010 - 12:44 OLTRE 6 MESI FA

«Un’anima è sempre un’anima, e si prega per tutti, non si può vietare la preghiera per alcuno»: così, dalla parrocchia della chiesa di San Giuseppe a Riposto, in provincia di Catania, replicano alle proteste sollevate dal Prc e dall’Anpi sulla messa celebrata ieri “in memoria del fratello Benito”, per i 65 anni dalla morte di Mussolini, avvenuta il 28 aprile del 1945.

«Non si può accettare la motivazione – affermano dal Prc – che è soltanto la preghiera per un’anima, quando milioni di vittime chiedono ancora giustizia». L’Anpi di Catania si dice «turbata e sorpresa nel costatare che durante la celebrazione della santa messa sia stata ricordata la memoria di colui che fu artefice di gravissimi danni materiali e morali per il popolo italiano».

«La nostra Repubblica – aggiungono dall’Anpi – si fonda sui valori democratici e antifascisti sanciti dalla Costituzione e sul sangue dei martiri che immolarono la vita per costruire le nostre libertà». Uno dei promotori della messa per ricordare Benito Mussolini, l’ex consigliere comunale del Msi Vincenzo Mangano, sottolinea che “tutti i morti hanno diritto a una preghiera”.

«Vedrò in futuro – annuncia Mangano – di fare celebrare una funzione in suffragio anche delle vittime del fascismo e del comunismo, e dei milioni di morti del generale cambogiano Pol Pot e di Stalin»