Micah White (OccupyWallStreet) sul blog di Beppe Grillo: “Portiamo M5s in Usa”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Ottobre 2013 - 20:12 OLTRE 6 MESI FA
Micah White (OccupyWallStreet) sul blog di Beppe Grillo: "Portiamo M5s in Usa"

Il post di Micah White sul blog di Beppe Grillo

ROMA – Portare il  Movimento 5 Stelle negli Stati Uniti, promuovere una “internazionale” con Occupy Wall Street. L’idea è stata lanciata dal fondatore di Occupy, Micah White, in un intervento sul blog di Beppe Grillo. White vuole ispirarsi all’M5s per partecipare direttamente alle elezioni negli Stati Uniti nel 2014. Per questo pensa di farlo puntando sui social network. Ma, come gli stessi grillini, parla di una “arma a doppio taglio: buona, ma che può essere pericolosa allo stesso tempo”.

“Ecco come vedo il futuro: possiamo portare il MoVimento 5 Stelle in America, e possiamo avere il MoVimento 5 Stelle vincitore delle elezioni in Italia, e anche in America, e quindi formare un partito internazionale, ma non solo col MoVimento 5 Stelle, ci saranno anche altri partiti; credo che la chiave sia questa: quale sarà il primo partito politico a vincere un’elezione in Europa e in America del Nord? Sarà questo poi a raccogliere tutti dietro un solo partito politico, una sola piattaforma politica. E’ così che vedo il futuro, quello che dobbiamo creare.”

Il Passaparola di Micah White, attivista statunitense tra i fondatori del Movimento Occupy Wall Street

“Occupy Wall Street è emersa ed ha acquistato visibilità, ma aveva dei limiti, uno dei quali è che non avevamo capito come si realizzano dei cambiamenti sociali profondi. Noi credevamo che a seguito delle proteste di strada, sostenute da un gran numero di persone, la democrazia americana avrebbe reagito modificando il proprio comportamento. Ora sappiamo che in realtà si tratta di un processo molto più complicato e stiamo imparando da Beppe Grillo e dal MoVimento 5 Stelle. Adesso ci rendiamo conto che bisogna anche vincere le elezioni, bisogna essere al governo, e non soltanto contro di esso (…).

Non siamo riusciti a modificare il regime in America; abbiamo avviato una protesta che voleva sottrarre denaro alla politica, e non abbiamo ottenuto nessun cambiamento, la politica controlla ancora grandi quantità di denaro. Il risultato più importante che abbiamo ottenuto è stato quello di creare una nuova generazione di attivisti: fra il 2003 e la nascita di Occupy Wall Street non c’e stato nessun movimento di protesta in America; grazie a OWS abbiamo ora un bel mucchio di gente che si è formata dentro i movimenti di protesta e si è radicalizzata. (…) Quello che stiamo cercando di capire in America è come intensificare le nostre tattiche. Siamo molto indietro in confronto agli attivisti europei; siamo molto più orientati alla protesta piuttosto che al potere, a conquistare il potere legislativo.

Combattiamo lo stesso nemico: il mondo della finanza, l’aumento del costo del denaro, persone che controllano l’economia attraverso i sistemi finanziari. La differenza è che voi state costruendo un movimento civico che partecipa alle elezioni; il M5S ha dalla sua parte il 20% (25,55% alla Camera alle elezioni del 2013, ndr) della popolazione, mentre in America non esiste niente del genere. Non c’è un forte movimento elettorale che possa sperare in una vittoria. Su questo che stiamo lavorando: osserviamo ed impariamo dalle cose che state facendo voi qui.

Abbiamo le elezioni nel 2014 e difficilmente ci saranno delle proteste; dopo la sconfitta di Occupy non mi pare ci siano altre possibilità che cercare di conquistare il potere attraverso una vittoria elettorale. Nel 2012 la maggioranza degli attivisti di OWS non voleva partecipare alle elezioni, ma credo che per le elezioni del 2014 ci si comporterà diversamente. (…)

La mia idea del Movimento 5 Stelle è che dovrebbe espandersi; invece di appiattirsi sulle controversie interne al paese, dovrebbe allargarsi e provare a vincere altrove. In Egitto per esempio: hanno rovesciato Mubarack, c’è stata un’elezione, e poi, grazie ad uno stratagemma, è stato fatto fuori Morsi. La differenza sta in un piano di espansione; invece di provare a consolidare ed aumentare la spinta propulsiva in Italia o in un’altra singola nazione, si dovrebbe espandere il movimento ad altri paesi. (…)

Per quanto riguarda la nostra esperienza sui social media con OWS è che possono essere pericolosi e danneggiare il movimento: quello che è successo, nel caso di OWS è che sui media tutto appariva migliore di quanto fosse realmente; se andavi su facebook o su twitter sembrava che tutto fosse magnifico, poi partecipavi alla protesta e le cose non erano così meravigliose: non c’erano poi tutte quelle persone e non era molto eccitante. Il segreto, coi social media, è che sono molto utili all’inizio di un movimento: è allora che sono davvero potenti; ma con il passare del tempo diventano dannosi. Bisogna usare i social media per dare vita al movimento, e poi allontanarsene per sostenerlo.

In America ci saranno le elezioni nel 2014 e per vincerle dovremo utilizzare i social media, in modo da sollevare la protesta in quel momento specifico, in quei trenta giorni intorno alle elezioni; ma ci consentono anche qualcosa di molto più grande. I social media vanno utilizzati quasi come un mezzo per raggiungere degli obiettivi precisi, limitati: far scendere la gente in strada, diffondere messaggi molto velocemente, attacchi a sorpresa, agguati. Questo tipo di attacchi rapidi ci porta alle ragioni della sconfitta del nostro movimento, quello che voi cominciate a vedere qui in Italia: si acquista potere e ci si impantana con queste controversie, beghe di gente che viene espulsa e si affonda in questi aspetti “lenti”. Da una parte c’è bisogno di tornare alle azioni veloci, ma l’azione veloce, quella più legata ai social media comincia a mancare. Potete ricominciare con la fase veloce da un’altra parte, nei paesi vicini, come nell’America del Nord, e continuare la fase lenta altrove. La cosa principale, riguardo ai social media, è che siano un’arma a doppio taglio: buona, ma che può essere pericolosa allo stesso tempo”.