ROMA – Matteo Renzi alla Camera per parlare della questione migranti e di come l’Italia deve agire in Europa. E la Camera dei Deputati, informano le agenzie, non è piena. Eufemismo visto che, scrive l’Ansa, a inizio informativa ad essere affollati sono soltanto i banchi del Governo mentre in Aula le presenze non sono più di 200.
Renzi, però, pare non accorgersene. E nel suo discorso, che informa i deputati sulla linea che l’Italia terrà domani al summit europeo straordinario sulla questione migranti, punta il dito contro certa opposizione dicendo che c’è un limite allo sciacallaggio. Immediata, via twitter, la replica di Matteo Salvini: “Renzi continua a darmi dello sciacallo? Taccia il becchino incapace, recordman di morti e di sbarchi”. All’Europa, invece, chiede di gestire direttamente la questione delle richieste di asilo con un team apposito.
Il premier nel suo discorso parte dalla necessità di una risposta politica. E se dice politica, evidentemente, Renzi intende non militare. Lo ha detto più volte, lo ripete oggi e lo dirà domani: per il premier la questione non si risolve con lo sbarco in Libia. Troppi rischi, tempi lunghi, scarsissime garanzie di risultati. La questione migranti richiede, a suo giudizio, “un approccio politico in Europa per affrontare il problema delle stragi di migranti nel Mediterraneo”. Niente “approcci emotivi e di pancia”, di quelli che servono a prendere voti, secondo Renzi. Secondo il premier, ed è difficile non cogliere un riferimento a parte dell’opposizione.
“è semplicistico dire ‘tutti a casa’ loro o accogliamo tutti, è semplicistico dire che la soluzione è a portata di mano. Credo, penso e spero che il Parlamento abbia la consapevolezza che si impone una strategia di respiro più”.
Renzi, invece, punta sulla centralità dell’Africa:
“La questione riguarda cosa pensiamo dell’Africa. Se non partiamo di lì non possiamo dire niente di sensato. Non sono libici i nostri fratelli che muoiono nel Mediterraneo: vengono da altri paesi in cui fame e guerra la fanno da padrone. Dunque il primo tema è capire se l’Africa diventa l’elemento chiave della politica italiana e mondiale”.
Il premier poi chiede che sia l’Europa, con un team ad hoc, ad occuparsi della questione asilo politico: “E’ importante che le procedure di asilo siano gestite con un team europeo e dai ministri degli esteri e possano estere patrimonio non solo di un paese ma di tutti”.
Spazio, poi, ai ringraziamenti a chi soccorre e aiuta i migranti nel Mediterraneo. E un grazie speciale, da ex primo cittadino di Firenze Renzi lo riserva ai sindaci che salvano “vite umane”, spesso “accusati dall’opinione pubblica sul territorio, ma con schiena dritta” vanno avanti.
Ma è soprattutto a quell’opposizione (Matteo Salvini su tutti) che della questione migranti fa battaglia demagogica che Renzi si rivolge. E lo fa spiegando che “c’è un limite allo sciacallaggio”:
“Permettetemi un sorriso amaro: quando sento in tv ‘dobbiamo scoraggiare le partenze’, si sappia che non si fa con una dichiarazione nel talk show ma con l’alto commissariato dell’Onu in Sudan e Niger e evitando di inseguire la demagogia come sta facendo larga parte opposizione. C’è un limite allo sciacallaggio”.