Milano, Letizia Moratti: trattamento Berlusconi obbligatorio

Pubblicato il 11 Maggio 2011 - 19:13 OLTRE 6 MESI FA

Letizia Moratti e Berlusconi (Ap-Lapresse)

Berlusconi è definitivamente uscito fuori di testa? Le battute sui giudici, sul Quirinale, sugli oppositori che non si lavano, sul bunga, bunga, diventato ormai una ossessione quotidiana, autorizzebbero non solo a pensarlo, ma anche a sollecitare un trattamento sanitario obbligatorio.

Non vi è dubbio, per altro, che questo scemenzario ha anche un costo in termini di inaffidabilità politica dell’Italia all’estero, una nazione che è tornata a rivestire gli antichi panni dell’avanspettacolo.

Eppure in quel delirio, ormai incurabile, c’è anche del metodo. Berlusconi sente vicino il tramonto e la possibile sconfitta e, come sempre, gioca l’unica carta che conosce: la rissa, l’insulto, il controllo dei media, la trasformazione della competizione amministrativa in un referendum sulla sua persona.

La sovraesposizione mediatica rilevata dalla medesima autorità di garanzia, la tecnica delle videocassette trasmesse a reti semiunificate, le telefonate in diretta, le grossolanità hanno lo scopo di nascondere i suoi candidati nei quali non crede, a cominciare dalla signora Moratti, e di lanciare l’estremo appello ai suoi elettori in sonno, ai delusi, a quelli non vorrebbero più votarlo e votare, insomma il presidente gioca la carta dell’appello finale e lo fa con la carica di violenza verbale e di insolenza che gli appartengono da sempre, alla faccia dei moderati di ogni colore!

Riuscirà il loro eroe a riconquistare gli elettori in fuga e a centrare l’ennesima vittoria, sia pure all’ultimo centimetro della corsa?

Se dovesse farcela, cosa assolutamente possibile, avrebbe messo in ginocchio gli avversari interni ed esterni e potrebbe dedicarsi a regolare i conti con il Quirinale, con la Costituzione, con i giudici e con chiunque oserà mettere in discussione le sue volontà.

Se invece non dovesse farcela ed il suo fascino mediatico dovesse risultare appannato ed appesantito da troppo cerone, allora si aprirebbe davvero un’altra partita, dagli esiti non facilmente prevedibili.

Elezioni anticipate? Non è detto, persino al suo interno potrebbero ritrovare la voce quelli che non ne possono più e che vorrebbero che il passaggio delle consegne a Tremonti avvenisse qui ed ora. Non pochi di loro, pur giurando eterna fedeltà non stanno certo facendo il tifo per la signora Moratti.

Un mediocre risultato a Milano potrebbe convenire a molti, persino a destra, perchè metterebbe un argine ad una deriva che, di giorno in giorno, si sta facendo sempre più pericolosa; non solo per gli oppositori, ma anche per quegli esponenti del centro destra che non hanno più intenzione di legare il loro futuro politico a quello di un vecchio capo che, pur di salvare se stesso, non esiterà a buttare a mare anche loro.

Del resto lo ha già fatto con l’amico colonnello libico!