Comunali Milano, la Moratti apre a Fli? Il Pdl mette il veto, salta la riunione

Pubblicato il 25 Ottobre 2010 - 19:18 OLTRE 6 MESI FA

Letizia Moratti

Il sindaco di Milano Letizia Moratti per la prima volta ha aperto la riunione di coalizione anche a Futuro e libertà e all’ultimo minuto l’incontro è saltato per il veto di tutto il Pdl.

Fin dalla mattinata l’atteso arrivo di Gianfranco Fini in città ha creato scompiglio nel centrodestra che dovrà sostenere la ricandidatura del sindaco Moratti la prossima primavera. In meno di un’ora prima si è diffusa la voce che il sindaco ha convocato alla riunione di maggioranza anche il suo assessore finiano Giampaolo Landi di Chiavenna.

Poi a tutti gli ospiti dell’incontro, leghisti e centristi compresi, è arrivata la telefonata che la riunione è stata rinviata. Le indiscrezioni corrono: il Pdl, con il ministro della Difesa Ignazio La Russa in testa, avrebbe posto un veto sull’ invito, non concordato, ai finiani. Ricostruzione subito smentita prima dagli ambienti del sindaco, che rivelano l’ improvvisa decisione di Letizia Moratti di partecipare a un’ altra riunione politica del Pdl in Provincia.

”Ho saputo da un’agenzia che c’era una riunione alla quale era stato invitato Landi. Io non ne sapevo nulla, francamente non decido io le riunioni che fa il sindaco”, ha detto il ministro. Ma è stato lo stesso ministro a sottolineare quanto sia ancora prematuro un coinvolgimento di Fli nella coalizione. ”E’ un problema che il Pdl valuterà al momento opportuno”.

La reazione dei finiani non si è lasciata attendere. ”Si apre una china pericolosa – ha detto Landi di Chiavenna – di cui è impossibile in questo momento valutare le conseguenze politiche: mi auguro che quello di oggi sia solo un incidente di percorso determinato dall’isteria politica che ha preso il Pdl nel giorno in cui Fini viene a Milano”.

Il nodo del rapporto con i finiani in vista delle prossime elezioni amministrative ha capitalizzato il vertice Pdl che nel pomeriggio ha visto impegnati alla Provincia ben quattro ministri: Ignazio La Russa, Mariastella Gelmini, Paolo Romani e Michela Vittoria Brambilla. Anche se tutto il partito ha scelto la linea di minimizzare il peso di Fli (”A livello di classe dirigente – ha osservato La Russa – mai una scissione della destra a Milano ha avuto cosi’ poco seguito come quella di Fli”) resta bruciante la fuoriuscita di un forzista di peso come il presidente del consiglio comunale Manfredi Palmeri.

”Valuteremo serenamente il rapporto con Fli – ha assicurato Mariastella Gelmini – lo valuteremo strada facendo, la prima cosa resta l’unità del Pdl”. Più orientato all’apertura, invece, Paolo Romani. ”Nel momento in cui Fli rimane nell’ ambito del centrodestra – ha osservato – non ci deve essere per forza un atteggiamento di rottura”. Di certo il Pdl non stara’ a guardare: a fine novembre il partito organizzerà a Milano una grande manifestazione per il lancio della campagna elettorale. E lo stesso coordinatore del Pdl Guido Podesta’ ha chiuso una volta per tutte la querelle sulla mancata ufficializzazione della ricandidatura di Letizia Moratti. ”Non è che tutti i giorni io annunci che il sole sorge a est è normale”.