MILANO – Il leader della Cgil Susanna Camusso è andata a Milano per sostenere Giuliano Pisapia: secondo Libero, che ha pubblicato un articolo di Simone Savoia, si è trattato di un “suicidio” per il candidato del centrosinistra alle comunali.
Quello della Camusso, ha scritto Savoia, è stato un ritorno sul “luogo del delitto”, dal momento che proprio lo sciopero indetto dalla Cgil venerdì 6 maggio ha paralizzato Milano. Gli autoferrotranvieri iscritti al sindacato rosso hanno incrociato le braccia, costringendo spesso l’Atm, l’azienda dei trasporti urbani, a sospendere il servizio per mancanza del numero necessario di addetti. Con il risultato di paralizzare la città sin dal mattino e gettare alle ortiche la fascia di garanzia per i trasporti prevista dalle 18 alle 22″.
Ma la Camusso, ha sottolineato Savoia, “ha rivendicato il successo dello sciopero politico contro la politica economica del governo Berlusconi: «Una partecipazione imponente- ha commentato il segretario della Cgil- che ci ha confermato la sensazione avuta dopo molte assemblee con i lavoratori. E cioè che il Paese non si è rassegnato».
C’è stato anche il tempo, ha raccontato Savoia, per polemizzare su un articolo del Corriere della Sera dal titolo «Se la Cgil non conosce gli orari dei lavoratori», “polemica a firma di Dario Di Vico contro la scelta dell’orario 18-22 come fascia protetta per i trasporti. La Camusso replica a muso duro: «Non intendo fare polemica con i singoli. Ma se Di Vico non conosce la legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, che s’informi».