Milano, più tasse. E più spese per giunta e Gabinetto del sindaco

Pubblicato il 29 Maggio 2012 - 13:11 OLTRE 6 MESI FA

Giuliano Pisapia (Foto LaPresse)

MILANO – Il Comune di Milano spenderà nel 2012 più di quanto ha speso l’anno precedente. Per l’esattezza 215 milioni in più, come scrivono Repubblica e il Giornale, per arrivare a spese per 2,6 miliardi.

In tutto per l’anno in corso la giunta del sindaco Giuliano Pisapia ha messo in conto di ottenere dalle tasse circa 1,2 miliardi di euro, cioè 254 milioni in più rispetto all’anno scorso. Merito dell’Imu, dei ritocchi all’addizionale Irpef, alla tassa sui rifiuti e alla nuova imposta di soggiorno per i turisti (un euro per ogni stella dell’albergo in cui si sta). In tutto sarebbero dovuti essere 340 milioni, ma ci sono stati 110 milioni di tagli.

Nel dettaglio Palazzo Marino otterrà 635 milioni dall’Imposta municipale unica sugli immobili, 265,8 milioni dalla tassa sui rifiuti. Dalla privatizzazione di Sea e dalla cessione di metà della Galleria ai grandi marchi del lusso Pisapia, secondo quanto scrive il Giornale, dovrebbe ottenere 1 miliardo e 550 milioni. A questi soldi si sommeranno 1,2 miliardi di tasse.

Altra novità milanese è l’addio ad Equitalia. “Faremo una riflessione, ha detto l’assessore Bruno Tabacci, se seguire la struttura ipotizzata dall’Anci o, sull’esempio di Torino, riscuotere da soli i crediti”.

Aumentano i soldi per tutti i settori: 40 milioni in più per le Politiche sociali (da 209 a 213), 72 milioni in più per i Trasporti e la mobilità, 7 per la Cultura, 10 per le Politiche per il lavoro, altrettanti per la Sicurezza. In aumento anche le spese per la direzione generale (da 100mila euro a 3,2 milioni) e il Gabinetto del sindaco.

Palazzo Marino dice che le spese in più sono dovute a “un incremento dei servizi” (come riporta Repubblica, 56 milioni per il trasporto pubblico locale, 2,7 per la manutenzione del verde, 16 per l’illuminazione pubblica) e a un bilancio “più trasparente”.

Ma il capogruppo del Pdl Carlo Masseroli non la pensa così: “Più tasse e più spesa pubblica, il contrario di quello che chiedono i milanesi”.