Milleproroghe, governo porrà la fiducia. Frequenze tv, resta sconto Rai-Mediaset

di redazione Blitz
Pubblicato il 16 Febbraio 2015 - 23:46| Aggiornato il 17 Febbraio 2015 OLTRE 6 MESI FA
Milleproroghe, governo porrà la fiducia. Frequenze tv, resta sconto Rai-Mediaset

L’Aula della Camera (Foto Ansa)

ROMA – Proroga del vecchio regime dei minimi Iva, che coesisterà con il nuovo regime per tutto il 2015. E niente modifiche alle norme sulle frequenze tv nel Milleproroghe: è saltata la cancellazione del regime di favore per Rai e Mediaset. In Commissione a Montecitorio l’esame del decreto prosegue a rilento e il governo ha già annunciato che ricorrerà alla fiducia in Aula alla Camera: scade il 1 marzo con il secondo passaggio (a questo punto blindato) che ancora si deve fare al Senato.

Intanto le commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera hanno dato il via libera all’emendamento dei relatori che consente agli enti locali di chiedere il ripristino degli uffici dei giudici di pace soppressi per effetto del riordino. Approvati anche alcuni subemendamenti dei deputati al testo. Secondo l’Unione nazionale dei giudici di pace, potrebbe portare alla riapertura di 200-250 uffici, dei 500 chiusi.

In materia radiotelevisiva invece è stata approvata solo una riformulazione tecnica di vari emendamenti, che non contiene più, come circolato nei giorni scorsi, il ritorno dei canoni sui livelli del 2013 e il passaggio delle competenze sui canoni dall’Agcom al Mise. Sulla norma, che avrebbe anche fatto saltare lo sconto per Rai e Mediaset previsto con l’ultima delibera Agcom, si è lavorato fino all’ultimo ma c’era lo scoglio dell’ammissibilità proprio del passaggio di competenze dall’Authority al ministero dello Sviluppo economico.

La misura, riferiscono alcune fonti parlamentari, dovrebbe comunque essere riproposta in un altro provvedimento, probabilmente il decreto su banche e investimenti, sempre al vaglio della Camera.

Dito puntato in particolare contro la proposta di destinare 1 milione di euro per il sostegno al reddito dei dipendenti della Fondazione “Tommaso Campanella”, istituto per la ricerca e la cura dei tumori calabrese con i vertici indagati. Ma anche per la misura che prevede lo stop alle sanzioni per le Regioni che hanno sforato il Patto di Stabilità interno, cucita sul Lazio, unica regione ad aver destinato “ai pagamenti dei debiti” della P.a. “una quota dell’obiettivo del patto di stabilità superiore al 50% dello stesso”.

Approvate, o in via di approvazione, altre proposte dei relatori, dalla riapertura dei termini per la rateizzazione delle cartelle Equitalia alla proroga per altri due anni degli incentivi per il rientro dei cervelli, fino alla proroga dell’appalto per i collaboratori scolastici di Palermo (fino a fine anno), in attesa che si trovi una soluzione per i lavoratori. Ok atteso anche per l’aumento al 20% dell’anticipo del prezzo degli appalti e dello slittamento a settembre del termine per la riduzione delle stazioni appaltanti.

Arriva una sorta di mini-proroga per 4 mesi del blocco degli sfratti: la riformulazione di diversi emendamenti al Milleproroghe prevede che i giudice possa “disporre la sospensione dell’esecuzione” dello sfratto “fino al centoventesimo giorno dall’entrata in vigore della legge di conversione”, per consentire il “passaggio da casa a casa”.

Tensioni infine si sono registrate anche sulla norma, sempre proposta dai relatori, che “sospende” per due anni i requisiti per il trasferimento della titolarità delle farmacie che, secondo alcuni esponenti del Pd, sarebbe una beffa per i diecimila che stanno partecipando al concorsone per l’apertura di 2600 nuove sedi, che si vedrebbero “bypassate – per Margherita Miotto – da persone senza idoneità ma con soldi a sufficienza” visto che “le nuove sedi verrebbero assegnate senza spendere soldi, mentre così si apre a una speculazione gigantesca”.