Milleproroghe, Letta: nel decreto norme “Salva Roma” e sugli “affitti d’oro”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Dicembre 2013 - 13:04 OLTRE 6 MESI FA
Milleproroghe, Letta: nel decreto norme "Salva Roma" e sugli "affitti d'oro"

Enrico Letta (LaPresse)

ROMA – Nel decreto Milleproroghe ci sono anche le norme “Salva Roma” e quella sugli “affitti d’oro”: lo ha dichiarato il presidente del Consiglio Enrico Letta.

La “Salva Roma” è un intervento del governo per mettere in sicurezza il bilancio del Comune di Roma, dove si è aperta una voragine di 846 milioni di euro.

Mentre la norma sugli “affitti d’oro

riguarda i contratti di locazione stipulati alla fine degli anni Novanta dalla Camera per gli edifici che ospitano gli uffici dei deputati. I palazzi in questione sono tre, chiamati “palazzi Marini”, nel centro di Roma. In origine la Camera ne affittava anche un quarto, che però lasciò nel 2011. La Camera affitta i tre edifici dalla “Milano 90 srl”, una società immobiliare gestita dall’imprenditore Sergio Scarpellini, con un contratto che prevede che sia la società locataria a fornire tutti i servizi (manutenzione, personale, mensa, pulizie). Il contratto ha la durata di 9 anni, rinnovabile ad altri 9, senza possibilità di recesso, per una spesa complessiva per i tre palazzi di oltre 20 milioni di euro l’anno. Secondo Sergio Rizzo, giornalista del Corriere della Sera, la Camera avrebbe speso quindi 444 milioni in 18 anni. A fronte di questa cifra, secondo molti sarebbe stato più conveniente acquistare degli immobili o almeno firmare il contratto dopo aver indetto una gara pubblica, cosa che non avvenne nel 1997. In passato già i Radicali avevano criticato le caratteristiche del contratto di affitto dei palazzi Marini.

Per risolvere la questione dei recessi anticipati ai contratti di affitto, il 13 dicembre 2013 il Senato ha approvato un emendamento del M5S alla cosiddetta “manovrina”, il decreto legge sul riequilibrio della finanza pubblica. L’emendamento consentiva alle pubbliche amministrazioni di recedere, entro il 31 dicembre 2014, dai contratti di affitto di immobili, anche nel caso in cui il contratto non lo prevedesse, dando così alla Camera la possibilità di disimpegnarsi. Meno di una settimana dopo, però, un altro emendamento al decreto legge “salva Roma”, voluto dal Pd, annullava l’emendamento del M5S, di fatto impedendo nuovamente la rescissione dei contratti. Il decreto legge “salva Roma” è stato poi ritirato ma i parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno scoperto un altro emendamento, questa volta alla legge di stabilità approvata il 23 dicembre, che annulla l’effetto del loro emendamento.

Queste le parole di Letta in conferenza stampa:

“nel decreto legge milleproroghe, accanto ad alcune proroghe, sono state inserite anche quelle norme essenziali del cosiddetto decreto “Salva Roma”, che abbiamo deciso di non portare in Parlamento l’eterogeneità di norme che ne era venuta fuori, la cui non approvazione avrebbe apportato danni ai bilanci: come la materia fiscale col bilancio del Comune di Roma e i cosiddetti “affitti d’oro”“.