Milleproroghe: niente fiducia alla Camera

Pubblicato il 23 Febbraio 2010 - 12:39 OLTRE 6 MESI FA

Il Governo non porrà la questione di fiducia sul decreto Milleproroghe a fronte della riduzione a trenta degli emendamenti dell’opposizione: è quanto è emerso nella conferenza dei capigruppo. Il voto finale è previsto domani, mercoledì 24 febbraio, entro le 13. Le votazioni degli emendamenti al decreto avranno inizio a partire dalle 16 di oggi. Dovranno essere esaminati 30 emendamenti di tutta l’opposizione. “Abbiamo ancora una volta dimostrato di essere persone serie e responsabili”, hanno spiegato al termine della riunione Massimo Donadi (Idv) e Angelo Compagnon (Udc).

La discussione è proseguita tutta la mattina nell’Aula della Camera. Gli iscritti a parlare sul testo, che scade il 28 febbraio ed è già stato approvato al Senato, sono poco meno di duecento: quasi tutti dell’opposizione e con mezz’ora ciascuno per intervenire in questa fase.

Il nodo principale da sciogliere resta sempre quello dei fondi all’editoria. Di sicuro, scegliere la strada della fiducia renderebbe difficile nei tempi previsti la conversione in legge: quella mossa darebbe, infatti, la stura all’ostruzionismo dell’opposizione, particolarmente efficace alla Camera durante l’esame dei decreti legge.

Alla Camera si moltiplicano i capannelli tra sottosegretari e capigruppo e tra poco dovrebbe arrivare anche il sottosegretario Paolo Bonaiuti che nei giorni scorsi ha più volte incontrato anche l’Fnsi sulla questione. A quanto si apprende, nel pomeriggio si svolgeranno nuove riunioni. In caso di mancato accordo la fiducia appare piuttosto scontata.

“Vogliamo – ha spiegato in Aula Michele Ventura del Pd – che questo testo venga modificato in alcune parti grazie ad un confronto parlamentare vero. Per questo siamo disposti ad una drastica riduzione dei nostri emendamenti consentendo di arrivare domani mattina al voto finale, con tempi decisamente più brevi di quelli che avremmo con la fiducia”.