Minacce di morte alla Raggi e a Tiramani (Lega). Levategli il… telefono

di Alberto Francavilla
Pubblicato il 9 Giugno 2019 - 20:11| Aggiornato il 10 Giugno 2019 OLTRE 6 MESI FA
Minacce di morte a Virginia Raggi e a Tiramani (Lega): levategli il... telefono

Minacce di morte alla Raggi e a Tiramani (Lega): levategli il… telefono (Foto Facebook)

ROMA – “Levategli il vino” è una delle espressioni più usate nella lingua italiana (e nelle varianti dialettali) per indicare qualcuno che sta impazzendo. Oggigiorno oltre che il vino bisognerebbe forse togliere gli smartphone alle persone: quella voglia matta di dire la propria, quel desiderio pruriginoso di rendere tutti partecipi di qualsiasi cavolata passi per la testa. Ultimi due casi: minacce di morte a Virginia Raggi (che ha osato togliere i sampietrini da una stradina di Trastevere) e minacce di morte al leghista Paolo Tiramani (perché aveva fatto vedere come è la sindaca del suo paese fuori dai santini elettorali).

Per quanto le minacce virtuali possano lasciare il tempo che trovano (dietro la tastiera, tutti leoni), non possiamo che annotare la cattiveria e la violenza (verbale) quotidianamente sprigionata sui social. Niente di diverso da quanto sempre accaduto per strada, nei bar, nelle code alle Poste. Tanto di diverso nel mezzo (internet) che fa da megafono a questi impulsi comunicativi triviali e soprattutto lascia le parole ben impresse nello schermo. Una sorte di democrazia digitale, in cui tutti hanno lo stesso diritto di parola (e la stessa visibilità). E’ la comunicazione dal basso, a molti piace e qualcuno ci ha addirittura costruito le proprie fortune politiche.

Minacce di morte alla Raggi.

“Trastevere. Grazie Virginia per la tua continua opera di distruzione di Roma. Che tu sia maledetta, attendiamo il tuo decesso”. Questo il post pubblicato il 7 giugno sulla pagina Facebook ‘li sanpietrini nun se toccano’ sotto una foto che ritrae una strada lastricata con i tradizionali blocchetti delle strade del centro storico della Capitale, con una striscia di asfalto in mezzo.

A commentare il post alcuni consiglieri comunali M5S che insorgono. Annalisa Bernabei scrive: “I lavori su questa strada sono di competenza municipale” e “sicuramente hanno trattato interventi ai sottoservizi. Il fatto di augurare la morte a qualcuno vi qualifica per quello che siete. Neanche le bestie sarebbero arrivate a tanto! Vi dovete solamente vergognare”. Il capogruppo M5s Giuliano Pacetti aggiunge: “Un esempio di inciviltà lo dimostrate voi con questa post. Attacchi del genere promuovono solo odio e fanno male alla città. Pagina da chiudere!”. Nelle informazioni la pagina ‘li sanpietrini nun se toccano’ riporta questa dicitura: “Pagina in difesa dei Sanpietrini di Roma, a tutela della nostra Identità Romana”.

Minacce di morte a Tiramani.

Nuova polemica social, a Vercelli, nel giorno del ballottaggio per rinnovare sindaco e amministrazione comunale. Vittima Paolo Tiramani, il deputato della Lega autore nei giorni scorsi del fotomontaggio ritenuto ‘sessista’ nei confronti della sindaca uscente Maura Forte, candidata al secondo mandato del centrosinistra. Il parlamentare è stato vittima delle accuse di Giulia Bodo, esponente di +Europa e sorella del candidato sindaco Federico Bodo, escluso dal ballottaggio, che gli augura di morire come l’ex parlamentare leghista della zona, Gianluca Buonanno.

“Chissà che a forza di fare politica sulla pelle della povera gente, uno un giorno si pieghi a raccogliere il telefono in macchina mentre guida”, scrive Giulia Bodo a Tiramani riferendosi all’incidente in cui nel giugno 2016 è morto Buonanno, grande amico di Tiramani.

“Per giorni mi hanno hanno dato ingiustamente del sessista – scrive il parlamentare e sindaco di Borgosesia – , poi la sorella del candidato sindaco di +Europa mi augura di morire come Gianluca Buonanno. Ci indigniamo a senso unico? E’ una vergogna”. (Fonte Ansa).