Missione in Libia, scontro in Senato. Il Pd apre: “Votiamo testo unico”, no del governo

Pubblicato il 23 Marzo 2011 - 20:51 OLTRE 6 MESI FA

Il ministro degli Esteri, Franco Frattini

ROMA –  Approda in Senato la questione della crisi libica e dell’impegno italiano nella missione della coalizione occidentale. A rispondere per il governo sono i ministri Frattini e La Russa che confermano la posizione dell’Italia nell’ambito delle operazioni in Libia. Le opposizioni confermano il loro voto contrario e presentano le proprie mozioni, e Frattini in un estremo tentativo di mediazione propone l’integrazione del testo del Pd nella risoluzione di maggioranza.

Il Pd con Anna Finocchiaro apre: non votiamo le varie risoluzioni sull’impegno dell’Italia nella crisi libica, alcune per parti separate, ma facciamo insieme il passo di votare semplicemente una risoluzione unica con la dizione: ”Udite la relazione e le conclusioni del ministro Frattini il Senato approva”. Ma Lega, Bonino e Gasparri si oppongono e chiedono il voto su intere risoluzioni.

Il presidente del Senato sospende la seduta per cercare un accordo. Dopo di che decide: sì al voto di tutte le risoluzioni sulla Libia presentate, anche se ciò significa votare dispositivi che in parte si sovrappongono. Schifani ha spiegato che si voterà la risoluzione della maggioranza integrata con il testo del Pd; dopo di che si metterà al voto il documento dei Democratici, ”al fine di garantire il massimo dell’espressione a tutti i gruppi parlamentari”. La capogruppo Pd, Anna Finocchiaro ha chiesto che venisse votata prima la risoluzione del Pd, ma Schifani non ha aderito alla richiesta perché l’ordine delle votazioni dipende dall’ordine di deposito dei documenti.

Frattini: “Comando alla Nato”. ‘Non si tratta di fare la guerra ma di impedirla”, ha detto Frattini. Che ribadisce la necessità che il controllo politico della missione passi alla Nato: “Era necessario partire con un’azione urgente che scongiurasse il massacro dei civili”, ha detto il ministro. “Dopo questa primissima fase dobbiamo tornare alle regole, con un’unica catena di controllo affidata alla Nato”. Frattini ha poi aggiunto: “L’Italia, quando ci saranno le condizioni, auspica l’apertura di un dialogo istituzionale e di un processo costituente che coinvolga tutte le parti”.

La Russa. “Abbiamo impedito la strage di un popolo”, dice il ministro. “Mai prima d’ora era passato così breve tempo tra l’adozione della risoluzione dell’Onu e l’intervento. Noi pensiamo che sia stata una risoluzione utile. L’intervento, per qualcuno, è avvenuto troppo presto, per altri troppo tardi. Noi abbiamo scelto i tempi adeguati, intervenendo immediatamente sul piano umanitario.” La Russa ha poi aggiunto: “Il nostro intervento ci darà una maggiore autorevolezza per chiedere alla comunità internazionale di sobbarcarsi il peso dei profughi. In assenza di un intervento, l’italia in questo senso sarebbe rimasta sola”.

Il ministro della difesa ha poi sottolineato il “grande rilievo politico” dell’Italia nella coalizione. “Nelle riunioni il peso e l’ascolto della nostra conoscenza era notevole. Gli alleati sanno che non è immaginabile un futuro della Libia senza il ruolo diplomatico, politico ed economico dell’Italia”.

Il Pd: “Italia in mano alla Lega”. Anna Finocchiaro, presidente dei senatori Pd, conferma il voto contrario alla risoluzione avanzata dalla maggioranza, perché “Contiene ambiguità, reticenze ed errori. Punta a rafforzare la maggioranza, e indebolisce la posizione dell’Italia”. Continua Finocchiaro, in polemica col premier: “Quando si renderà conto Silvio Berlusconi che era necessario che intervenisse lui con la sua responsabilità di presidente del Consiglio a enunciare in Parlamento la posizione dell’Italia? Ma il premier non viene per non irritare la Lega, che magari certe cose può sentirsele dire da Frattini o da La Russa, ma non da lui. La verità è che l’Italia è condizionata dalla Lega”.

Finocchiaro spiega: Il discorso di Frattini non è coincidente con la risoluzione che presenta la maggioranza. Il discorso di Frattini e la risoluzione sono due cose diverse. Il discorso di Frattini è rigoroso dal punto di vista formale, la mozione Pdl-Lega serve solo per tenere buona la Lega e per farla votare. “Tutto questo”, conclude l’esponente Pd, “indebolisce grandemente l’Italia e la sua posizione”.

Bonino: blocco riguarda armi, non sfollati. ‘Stiamo parlando di sfollati. Smettiamo di definirli clandestini. Così Emma Bonino, vicepresidente del Senato, ha parlato della questione dei profughi provenienti dalla Libia nel corso di un dibattito al Senato. Per l’esponente del partito radicale, “chi sfugge dalle bombe” non può essere definito semplicisticamente come un clandestino e l’Italia deve saper rispondere all’emergenza di “15 mila sfollati”, altrimenti “se non lo sapesse fare, che paese sarebbe?”. La Bonino ha poi affermato che il “blocco militare” è volto a fermare “le forniture di Gheddafi non a bloccare gli sfollati”.

“Non voteremo” la risoluzione di maggioranza sulla crisi libica a causa delle “discontinuità” mostrate finora dalla stessa maggioranza, ha concluso Bonino.

Berlusconi non è presente ma si dice deluso dall’opposizione. Deluso, amareggiato dall’opposizione che rifiutandosi di sostenere la risoluzione del governo, esclusivamente per ragioni politiche, di fatto indebolisce l’Italia alla vigilia di un importante vertice europeo e soprattutto nel corso di crisi internazionale in cui ci dovrebbe essere massimo senso di responsabilita’ da parte di tutti. Chi ha avuto modo di parlare con Silvio Berlusconi descrive cosi’ l’umore del presidente del Consiglio sulla decisione delle opposizioni di non sostenere il testo della maggioranza sulla crisi libica.

E’ il solito modo di fare politica. Pur di andare contro di me, sono disposti ad indebolire l’Italia in un momento delicato in cui invece dovremmo essere tutti uniti come richiesto anche dal presidente Napolitano. Ha argomentato il premier, sostenendo l’incoerenza di quanti hanno appoggiato il testo votato in commissione per poi rifiutarsi di dare il proprio via libera ad una risoluzione piu’ ampia e articolata.