Molise, Iorio rieletto col brivido. Battuto Frattura 46,94% a 46,15

Pubblicato il 18 Ottobre 2011 - 08:15 OLTRE 6 MESI FA

CAMPOBASSO – Michele Iorio è stato rieletto. Col passare delle ore, il suo vantaggio su Paolo Di Laura Frattura si era andato assottigliando sempre di più. Una vittoria di pochi spiccioli, 46,94% contro 46,15. Quando sono stati scrutinati tre quarti delle schede, il vantaggio del presidente uscente è di poco superiore al 2% (a metà spoglio lo scarto era di circa il 10%). Ma la sua coalizione ha preso oltre il 10% in più rispetto a quella dello sfidante.

Sul piano personale, dal 55,40% contro il 40,81% dei primi scrutini, si è passati al 47,89% contro il 45,35%, mentre continuano ad essere superiori anche del 10 per cento i voti dei partiti del centrodestra rispetto a quelli della coalizione di centrosinistra. Segno evidente che in migliaia hanno votato candidati di centrodestra al consiglio regionale, dando poi la preferenza a Frattura.

Questo andamento si è accentuato sensibilmente con gli scrutini delle città come Campobasso e Termoli, dove Frattura è stato in netto vantaggio fin dall’inizio. Al contrario Iorio prevale in molti Comuni e nell’altro capoluogo, Isernia.

Eppure molti erano pronti a scommettere su una vittoria facile per Iorio, candidato “anti berlusconiano del Pdl”. E’ stato lui a far togliere il nome di Berlusconi dai simboli elettorali. E’ stato lui ad allargare la coalizione all’Udc e persino a Fli (il coordinatore regionale, Quintino Pallante, è nel listino di Iorio, mentre altri esponenti – tra i quali il capogruppo regionale, Tony Incollingo – sono candidati con Frattura).

A parte la corsa per la poltrona di governatore, un vincitore c’è già: è Antonio Di Pietro. L’Idv (tra i cui candidati c’è il figlio del leader del partito, Cristiano – ex consigliere provinciale) sta incollato al Pd quasi dappertutto (si viaggia su medie dal 6,50 all’8,50 per cento) e in diversi centri, anche importanti, è addirittura il primo partito del centrosinistra.

Ma nella vicina Termoli lo stesso partito è quasi scomparso mentre veleggia il Movimento 5 stelle di Grillo, il cui candidato, Antonio Federico, è oltre il 10%.