Molise. Centrodestra deberlusconizzato vince lo stesso: Iorio presidente

di Warsamé Dini Casali
Pubblicato il 18 Ottobre 2011 - 09:20 OLTRE 6 MESI FA

CAMPOBASSO – Michele Iorio del Pdl è stato eletto per la terza volta consecutiva presidente della Regione Molise. Ce l’ha fatta sul filo di lana: l’ha spuntata per soli 1505 voti sul candidato di centrosinistra Paolo Di Laura Frattura. Con il 46,94% Iorio è riuscito a prevalere sull’ex collega di partito Frattura e ora a capo della coalizione di centrosinistra, che ha raggiunto il 46,15%. Il risultato è stato incerto fino all’ultima scheda scrutinata: il centrodestra partiva da un sostanzioso vantaggio che però veniva piano piano ma inesorabilmente erodendosi a causa del voto disgiunto. Il 12% degli elettori del centrodestra ha votato la coalizione e contestualmente il candidato del centrosinistra.

Canta vittoria, anche se ha perso la guerra, Antonio Di Pietro che aveva presentato, tra le polemiche, la candidatura del figlio Cristiano: l’IdV con l’8 per cento circa è il secondo partito del centrosinistra, ma in alcuni casi ha toccato punte ragguardevoli, come a Montenero di Bisaccia, patria del suo leader, con il 35 per cento dei voti. Termoli, però, Cristiano candidato l’ha vissuta come un’imposizione: e infatti lì l’Idv è rimasto nella media regionale ma non ha sfondato, con gli elettori che l’hanno punito votando in massa il grillino Antonio Federico, con l’11,68% degli aventi diritto. In generale ottima la performance del Movimento 5 stelle che ha ottenuto il 5,60% dei voti:  ma non è bastato al capolista Antonio Federico per ottenere un seggio in Consiglio Regionale visto che la sua lista non ha raggiunto il 3% sul proporzionale. Finendo, tuttavia, per essere decisivo per la mancata affermazione del centrosinistra.

Chi, a sinistra, si aspettava l’inizio della fine del centrodestra proprio a partire dalle elezioni molisane deve ricredersi. Iorio, sia pure a fatica, ha prevalso: ha pagato la scelta di deberlusconizzare l’immagine della coalizione. Per la prima volta sulla scheda del candidato Pdl non c’era l’indicazione “Berlusconi presidente”: Iorio ha preferito prendere le distanze da quello che fino ad ora è stato il brand vincente capace di trascinare anche alla vittoria anche i candidati meno favoriti. Certo, di più ha pagato il gioco delle alleanze locali del centrodestra: l’Udc, con il proprio simbolo e un pezzo di Futuro e Libertà, fanno parte della coalizione. Nella battaglia fra moderati il Molise ha scelto l’originale: la coalizione ha vinto senza il contributo del candidato presidente, che ha preso 89.142 voti contro i 101.359 del centrodestra.

E grazie all’ingombrante assenza di Berlusconi, considerato una zavorra laddove fino a un anno fa era la punta di diamante. La ricomposizione del vecchio centrodestra, con l’Udc e spezzoni di finiani, è riuscita a garantire la rielezione a un Michele Iorio in sella da 10 anni, nonostante pendano su di lui tre indagini della Procura e sia stato letteralmente messo alla gogna in una puntata di Report per una serie di iniziative e spese controverse. E nonostante la spesa sanitaria pro-capite più alta di tutta Italia. E la promessa eternamente rinnovata allo scoccare di ogni elezione, di dotare il Molise di un aeroporto. Una morale? Il centrodestra si afferma nonostante il capolista, a dispetto del campione nazionale Berlusconi, ingoiando 10 anni di amministrazione tutt’altro che adamantina. Per fare breccia nel suo elettorato sarà bene inventarsi qualcosa di più dell’anomalia Berlusconi: l’alibi stavolta non regge.