Montezemolo attacca Tremonti e tenta il Fli sulla leadership del Terzo Polo

Pubblicato il 12 Ottobre 2010 - 21:42 OLTRE 6 MESI FA

Luca Cordero di Montezemolo

Piace a Futuro e Libertà per l’Italia, che lo vedrebbe bene come leader del Terzo Polo, e nel frattempo va all’attacco di Giulio Tremonti, accusando il ministro dell’Economia di aver fatto poco per la crescita.

Luca Cordero di Montezemolo torna di nuovo al centro della scena politica: questa volta lo fa attraverso una lunga nota del sito dell’associazione ”ItaliaFutura” , una vera e propria dichiarazione di sfiducia al ministro del’Economia.

Il giudizio negativo del presidente della Ferrari su Tremonti è severo e inappellabile e chiama in causa anche il presidente del Consiglio, invitato a sostituirsi al suo ministro.

A Tremonti, Montezemolo riconosce solo di aver bene operato sul versante del controllo dei conti pubblici. Per il resto la nota di ”ItaliaFutura” è una bocciatura in piena regola: ”Se l’incapacità di pensare alla crescita – è l’accusa – trasforma di fatto il Ministero dell’Economia in un Ministero del Bilancio allora sarebbe auspicabile che il Presidente del Consiglio si facesse carico in prima persona delle scelte fondamentali di politica economica”.

Le critiche di Montezemolo al governo non sono più una novità, ma questa è la prima volta che a essere preso di mira e il ministro al quale sono affidate le sorti della politica economica italiana.

Alla presa di posizione di Montezemolo manca però la sponda di Confindustria. E’ la stessa Emma Marcegaglia, nonostante gli attacchi ricevuti dai giornali del centrodestra, a difendere Tremonti dagli attacchi di ItaliaFutura: ”Credo che, dopo una fase dove c’è stata una grande concentrazione sul rigore, oggi anche il ministro Tremonti stia guardando alla crescita”, è la sua considerazione.

Senza se e senza ma la solidarietà a Tremonti del ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, che osserva: ”un sito che si definisce neutrale questa volta ha deragliato. Sono ormai diverse settimane che il presidente della Ferrari fa sentire la sua voce su temi che non riguardano strettamente l’industria automobilistica e il mondo delle corse ma i nodi della politica.

Di esternazione in esternazione (oggi la polemica contro Tremonti, due settimane fa quella contro le ”chiacchiere” della lega), Montezemolo sembra proprio avviarsi verso il suo ingresso in politica. Suoi tifosi, che lo vedrebbero bene come candidato premier, ci sono un po’ dappertutto.

Se Pierluigi Bersani qualche giorno fa aveva detto che per battere Berlusconi ”anche le ipotesi più fantasiose hanno cittadinanza”, oggi è la volta del finiano Italo Bocchino a parlare del presidente della Ferrari come del potenziale leader del terzo polo. Bocchino, nel giorno in cui Bersani e Nichi Vendola hanno siglato l’accordo per le primarie del centrosinistra, immagina Montezemolo alla guida di uno schieramento composto da Fini, Casini e Lombardo, che rappresenta l’embrione del ”nuovo centrodestra”.

”Montezemolo – dice Bocchino – se scende in campo può essere un’opzione”. Ma tra i finiani c’è fermento. A qualcuno come Aldo Di Biagio, l’idea non dispiace; altri, come Ida Germontani, puntano direttamente su Fini. Mentre i moderati del Fli, come Menia e Moffa, ironizzano: ”E allora perché non Alonso?”.