Montezemolo non si candida: “Nè seggi né posti da ministro”

Luca Cordero di Montezemolo (Foto LaPresse)

ROMA – Luca Cordero di Montezemolo fa un passo indietro e non si candida: ”Come ho detto tante volte in passato – dice – non chiedo nulla per me in cambio del mio impegno e non mi candiderò”, né, dice, sarà ministro. Montezemolo lo annuncia in un’intervista a Repubblica chiarendo che continuerà a fare il suo ”lavoro di imprenditore e di manager, senza però lasciare l’impegno pubblico” e sosterrà la sua Italia Futura che ”si appresta a trasformarsi in qualcosa di molto più ampio e diverso di cui non sarò io il leader”.

E il sostegno avverrà ”prima e dopo le elezioni ma in una posizione che non dovrà prestarsi ad alcun equivoco su eventuali conflitti di interesse”. ”Qualsiasi riferimento alla Dc – aggiunge – è fuori da ogni prospettiva storica reale” perché nel progetto di cui Monti è il leader ”Italia Futura sarà la componente laica e liberale di un ampio fronte della società civile che comprende anche personalità del mondo cattolico”.

E al Pd fa sapere che ”nella mia professione sono abituato a correre per vincere e cosi’ credo anche il presidente Monti. Non lo diciamo con presunzione o pensando che gli avversari politici siano deboli”. E in ogni caso i democratici ”hanno un’idea molto diversa dalla nostra su quello che serve al Paese”.

Quanto a Berlusconi, che pensa a una commissione d’inchiesta sulla presunta ‘cospirazione internazionale’ che ha fatto cadere il suo governo, per Montezemolo ”semmai servirebbe una commissione d’inchiesta per capire come abbia fatto la classe dirigente politica in meno di vent’anni a sperperare le risorse di un paese straordinario. La totale irresponsabilità di molti esponenti della politica che si ricandidano a guidare il Paese è incredibile”.

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