Monti: “Basta chiedere soldi, ancora disciplina o ricadremo nella crisi”

Pubblicato il 10 Aprile 2013 - 13:50| Aggiornato il 2 Gennaio 2023 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Basta chiedere denaro, bisogna mantenere la disciplina in bilancio se non vogliamo scivolare di nuovo nel burrone della crisi“. Mario Monti commenta così le “invocazioni” di una disciplina meno rigida e spiega che se il 10 aprile l’asta dei Bot ha ottenuto buoni risultati e l’italia comincia a vedere una ripresa dai dati Ocse, non siamo ancora fuori dalla zona di rischio. Poi avverte: “I problemi non vanno negati”.

Monti, in una conferenza stampa, ha dichiarato: “Si invocano inversioni di rotta e iniezioni di denaro per far fronte alla congiuntura: a nostro giudizio bisogna invece tenere alta la guardia della disciplina delle finanze anche nei prossimi anni, altrimenti si rischia di far ”ripiombare” il Paese in una crisi anche peggiore”.

Commentando l’asta del Tesoro, il premier ha detto: “Oggi il Tesoro, me ne rallegro, ha collocato i Bot a tre mesi al minimo storico. E’ un capitale questo della credibilità in termini di riequilibrio finanziario che è’ costato a tutti gli italiani molti sacrifici e che genera vantaggi cospicui, sarebbe disastroso perdere oggi questo capitale”.

Anche i dati Ocse lasciano ben sperare, spiega Monti: “Oggi ci sono buone notizie per l’economia reale: il superindice Ocse di febbraio mostra un’evoluzione positiva per l’Italia”.

Ma il Paese non deve abbassare la guardia: “Noi contiamo che il Paese possa fare anche meglio delle stime contenute nel Def che sono ”prudenziali” per quanto riguarda il Prodotto Interno Lordo”. E aggiunge che ‘‘senza le riforme’‘ fatte dal suo governo, il ”Paese sarebbe rimasto nelle secche della crescita zero”.

Il passato, secondo il premier, non va negato: “No a tatticismi e ricette populiste così diffuse in molte varianti. Bisogna costruire nuove opportunità di crescita e occupazione. No a coltivare illusioni sulla possibilità di tornare a un passato dove c’era la negazione dei problemi”.

Infine parla del suo governo, costretto a rimanere in carica: “Il nostro è un governo lungamente uscente; lentamente uscente…”.