Monti e le 2 cartelle-archivio con gli attacchi del Pdl: “Perché ci criticate?”

Pubblicato il 17 Maggio 2012 - 11:21 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Scrive Francesco Bei su ‘La Repubblica’ che  durante l’incontro a palazzo Chigi con Silvio Berlusconi, Mario Monti ha tirato fuori dal cassetto due cartelline: una piena zeppa di lanci d’agenzia di esponenti del Pdl contro le politiche del governo e contro Monti (dalla Santanché a Ronchi) e un’altra con vari ritagli del ‘Giornale’, tutti contro “il governo delle tasse”. Una mossa a sorpresa, scrive Bei, per inchiodare Berlusconi su un punto: “Perché – avrebbe domandato Monti durante l’incontro – prima votate in Parlamento i nostri provvedimenti, ma un minuto dopo iniziate a criticarli? A voi non sembra un’incongruenza?”.

Alla domanda di Monti, scrive Bei, Berlusconi ha tentennato, ha ammesso ma poi ha chiesto a Monti di comprendere “il disagio” che stanno vivendo i suoi parlamentari. Poi ha aggiunto che non ci sono stati mai “attacchi personali” e che quelli del Pdl sono stati “sempre responsabili”. E’ a quel punto, scrive ‘Repubblica’, che Monti ha tirato fuori l’arma nascosta nel cassetto: le due cartelline che dimostravano a Berlusconi quanto non fosse vero che il Pdl non avesse mai attaccato il governo. Monti ha dimostrato una vera e propria campagna denigratoria all’indirizzo del suo esecutivo, portata avanti soprattutto dal quotidiano “di famiglia”, ‘Il Giornale’. Su questo punto però, scrive Bei, Berlusconi ha rispolverato un tema tanto caro all’epoca degli attacchi a Gianfranco Fini: “Il Giornale non lo controllo affatto, mi ha sempre procurato guai”.