Monti, le piace il contratto bancari? 20mila assunzioni a meno salario

Pubblicato il 23 Gennaio 2012 - 13:55 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – E’ iniziata la trattativa governo-sindacati sui contratti di lavoro. Contratto unico per i nuovi assunti, per tutti a tempo indeterminato ma con possibilità di licenziare entro i primi tre anni per motivi economici pagando solo un’indennità in denaro? Riduzione dei circa quaranta contratti precari che ci sono adesso? Riforma o intoccabilità dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori che vieta i licenziamenti per ragioni economiche nelle aziende con più di 15 dipendenti? Salario minimo per chi non ha lavoro oppure la Cassa Integrazione che c’è adesso e che non va a tutti, anzi a qualcuno va per troppo e inutile tempo e ad altri non arriva? E chi paga il cambio, la riforma? Le aziende, l’Inps? Chissà che ne pensano Mario Monti, Elsa Fornero, Susanna Camusso, Emma Marcegaglia, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti di un contratto appena firmato, quello dei bancari.

In questo contratto c’è uno scambio esplicito: su un piatto della bilancia 20mila e passa posti lavoro, insomma assunzioni nei prossimi quattro anni. Sull’altro piatto meno salario per i nuovi assunti: il 18 per cento in meno. Nuove assunzioni che vengono “finanziate” anche da un taglio del 4 per cento delle retribuzioni di fatto dei manager. Una cosa concreta, uno scambio concreto. Forse giusto, forse sbagliato, ma di certo concreto. Hanno dato Monti e la Fornero, Confindustria e la Cgil un’occhiata a questo contratto? Magari è un’idea.