Morte Gorbaciov, Marco Rizzo “stappa” la bottiglia su Twitter, poi replica allo sdegno: “Si muore ogni giorno per i vaccini”

Morte Gorbaciov, Marco Rizzo scrive su Twitter: "Era dal 26 dicembre 1991 che aspettavo di stappare la migliore bottiglia". Poi replica alle accuse: "Una provocazione dadaista e l'ipocrisia. Ci sono persone che muoiono per guerra, per fame, per infortuni, per vaccini. Ogni sacro giorno. Muore uno della banda dei globalizzatori, metti una bottiglia di spumante, senza esplicitare un nome. Si scatena l'inferno. Di chi? Dei giornaloni".

di redazione Blitz
Pubblicato il 31 Agosto 2022 - 09:28 OLTRE 6 MESI FA
marco rizzo twitter

Morte Gorbaciov, Marco Rizzo “stappa” la bottiglia su Twitter

Mikhail Gorbaciov, l’uomo della perestrojka è morto a 91 anni. Fu l’ultimo leader sovietico, colui che contribuì a mettere fine alla guerra fredda. Per tutti un leader da ricordare positivamente dunque, con decine di messaggi di cordoglio. Tutti tranne che Marco Rizzo, il leader del Partito Comunista oggi candidato alla Camera con le liste di Italia Sovrana e Popolare.

Morte Gorbaciov, Rizzo: “Era dal 26 dicembre 1991 che aspettavo di stappare la migliore bottiglia”

Dopo la notizia del decesso di Gorbaciov, Rizzo ha twittato una bella foto di una bottiglia di spumante. Sotto alla bottiglia la frase: “Era dal 26 dicembre 1991 che avevo aspettato di stappare la migliore bottiglia che avevo…”. La data citata si riferisce alla dissoluzione dell’Unione Sovietica, quando il Soviet Supremo ratificò le decisioni di Gorbaciov, che si era dimesso da presidente il giorno prima. Quel giorno venne  formalmente chiusa l’esperienza dell’Urss.

Tweet scatena gli utenti, Rizzo replica: “Ci sono persone che muoiono per vaccini…”

Il tweet ha scatenato la reazione degli utenti. In tanti hanno replicato alla frase di Rizzo. Politici ma anche tantissimi utenti del web che non hanno gradito il concetto che qualcuno stappi una bottiglia per la morte di qualcun altro. Il candidato con Italia Sovrana e Popolare ha replicato così: “Una provocazione dadaista e l’ipocrisia. Ci sono persone che muoiono per guerra, per fame, per infortuni, per vaccini. Ogni sacro giorno. Muore uno della banda dei globalizzatori, metti una bottiglia di spumante, senza esplicitare un nome. Si scatena l’inferno. Di chi? Dei giornaloni”.