Renzi: “Corruzione alto tradimento. Ci vorrebbe Daspo”. M5s: “No, ghigliottina”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Giugno 2014 - 15:03 OLTRE 6 MESI FA

Mose, Matteo Renzi: "Le regole ci sono, il problema sono i ladri"ROMA – “Corruzione equivale a alto tradimento. Per questo propongo un Daspo a politici e imprenditori che prendono mazzette“. Il premier Matteo Renzi da Bruxelles, commenta così l’ultimo scandalo di corruzione, quello che riguarda il Mose di Venezia.

Le carte dell’inchiesta dipingono un sistema illecito che per anni avrebbe visto imprenditori pagare stipendi a politici e autorità incaricate di vigilare sulla correttezza dei lavori, per ottenere in cambio favori o per evitare controlli.

Le regole ci sono, il problema sono i ladri. La gente che ruba va mandata a casaProvo una profonda amarezza – ha detto il premier Matteo Renzi in conferenza stampa a Bruxelles – ma ho piena fiducia nel lavoro della magistratura.

“Il problema sono i ladri, non le regole. I politici corrotti andrebbero indagati per alto tradimento. La mia proposta è di un “daspo” a politici e imprenditori implicati in vicende corrutive. Non è possibile che chi viene condannato per corruzione dopo 20 anni possa tornare ad occuparsi della cosa pubblico. Nelle prossime ore interverremo sugli appalti pubblici”.

M5S: “CI VORREBBE LA GHIGLIOTTINA” – Per il Movimento 5 stelle, però, nemmeno il daspo basterebbe. I grillini invocano la “ghigliottina”. Parola del senatore Michele Giarrusso, che alla Zanzara di Radio24 ha detto: 

“Io per quelli del Mose, dell’Expo e della Tav vorrei la ghigliottina. Ai vari Orsoni e Galan taglierei la testa, del resto in Francia durante la Rivoluzione mica erano barbari, erano evoluti. Con la ghigliottina la morte è più evocativa. Robespierre ha mandato la Francia nell’età moderna. Si sono sbarazzati di una classe parassitaria che viveva sulle spalle del popolo. Il popolo moriva di fame e loro banchettavano. Non esagero, sono sistemi che si ripetono. Noi abbiamo ricreato una classe politica parassitaria politica: lì c’erano i nobili, oggi si chiama Casta”.