M5s, su espulsioni marcia indietro? Per cacciare qualcuno serve ratifica del web

Pubblicato il 18 Marzo 2013 - 16:12| Aggiornato il 17 Ottobre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Espulsione di un parlamentare del Movimento a 5 Stelle dopo i voti a Pietro Grasso al Senato? Il Movimento prende tempo e rinvia la decisione a domani, facendo trapelare una possibile marcia indietro. Intanto si viene a sapere che, da regolamento, l’espulsione è prevista ma deve essere ratificata dagli eletti sul web a maggioranza.

Forse curioso che se ne parli con le Camere appena insediate eppure nel regolamento del Movimento di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio è messo nero su bianco come si debba procedere per buttare fuori gli onorevoli che violino le regole. Con tanto di votazione online, riservata agli iscritti, a fare da giudice supremo.

Tutto scritto nel “codice di comportamento dei parlamentari” ovviamente consultabile online:

Nel caso di  “palesi violazioni del Codice di Comportamento”  sono “i parlamentari del M5S riuniti, senza distinzione tra Camera e Senato”, a poter, “proporre l’espulsione di un parlamentare del M5S a maggioranza”.

Dulcis in fundo la rete, una sorta di ultimo grado di giudizio:

“L’espulsione dovrà essere ratificata da una votazione on line sul portale del M5S tra tutti gli iscritti – è infatti previsto dal Codice di Comportamento – anch’essa a maggioranza”.

Intanto la decisione sui possibili provvedimenti nei confronti dei senatori “dissidenti” che hanno votato per Grasso è rinviata ad una prossima riunione. E’ quanto emerso dalla riunione dei deputati del M5S alla Camera, riunione alla quale ha preso parte anche Vito Crimi, capogruppo dei senatori. La procedura prevede che si riuniscano i due gruppi, indichino una linea e che poi l’espulsione sia decisa dagli iscritti online: ”Ne abbiamo parlato ma oggi c’era tanto da fare – spiega un deputato – Ci riuniremo ancora per parlarne”.