Mucchetti attacca Monti: “Vuole tagliare le tasse? Se non dice come è demagogia”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Gennaio 2013 - 17:09 OLTRE 6 MESI FA
Massimo Mucchetti, candidato alla Camera con il Pd (LaPresse)

ROMA – Massimo Mucchetti attacca Mario Monti. Il vicedirettore ad personam del Corriere della Sera, firma di punta specializzata in economia, è da poco ufficialmente candidato alla Camera con il Pd, inserito nel listino bloccato di Pier Luigi Bersani. Mucchetti sembra essersi calato in pieno nei suoi nuovi panni, tanto da meritarsi questo commento di Dagospia: “Mucchetti, libero dalle catene del Corriere della Sera, sbatte subito l’agendista stregone (Monti, ndr) al muro”.

Dai microfoni di Radio Città Futura, Mucchetti ha commentato un’altra intervista radiofonica, quella del premier dimissionario Monti a Radio Anch’Io: ”Promettere di abbassare di un punto le tasse è un ottimo proposito, ma non è un pensiero da Nobel ciò che è importante non è dirlo ma spiegare come si finanzia questo tipo di operazione, altrimenti è solo demagogia”.

”L’anno abbondante di Governo Monti ha raggiunto risultati importanti e fatalmente incompleti con l’appoggio coerente e convinto del centrosinistra quando si è trattato di mettere in sicurezza il paese – ha proseguito Mucchetti – ma il mettere in sicurezza non è una politica esaustiva, è solo un pezzo della politica”.

”Più che scagliarsi contro Bersani per l’alleanza con Vendola” secondo Mucchetti per par condicio bisognerebbe riconoscere che la lista Monti ”deve piuttosto pur fare i conti con Casini, Fini, la casa di Montecarlo… E con tutto quel mondo che per anni ha raccolto i consensi dell’abusivato romano”.

Quanto al ruolo di Enrico Bondi come commissario esterno nella stesura delle liste elettorali, ”nonostante sia una persona che stimo – ha detto Mucchetti – è una scelta che indica la debolezza politica” di Monti. ”A Monti – ha aggiunto – non potrà essere sfuggito che il conflitto di interesse include le posizioni di mogli, padri e parenti”, e ha sollevato dubbi sulla posizione di Casini ”genero sì di un imprenditore grande e intelligente come Caltagirone, ma anche uno dei personaggi più importanti della Capitale sul piano economico”.